La sentenza sulla strage di Corinaldo condanna la banda dello spray, che nel dicembre 2018 uccise 5 ragazzi ed una mamma. I familiari: “Siamo delusi”
Strage di Corinaldo, le condanne
Nella notte dell’8 dicembre 2018, una tragedia si consumò all’interno di una discoteca di Corinaldo in provincia di Ancona. Una banda di delinquenti spruzzò dello spray al peperoncino addosso ad alcuni ragazzi che, per scappare, si ammassarono verso l’uscita di emergenza del locale che si affacciava su un ponticello. Durante la fuga la balaustra del ponticello crollò facendo cadere numerose persone e uccidendone sei. Oggi a distanza di quasi due anni è arrivata l’attesa sentenza che condanna i responsabili della tragedia, ossia la ‘banda dello spray’. Il Gup del tribunale di Ancona, Paola Moscaroli, ha confermato l’omicidio preterintenzionale, la rapina, il furto con strappo e lesioni personali. Il giudice ha emesso una sentenza di primo grado che condanna i sei colpevoli con pene dai 10 ai 12 anni.
Le reazioni dei familiari
Concordanti le reazioni dei familiari delle vittime. “Mi aspettavo molto di più” – ha dichiarato il papà di un giovane deceduto – “Le scuse in aula da parte degli imputati non mi interessano. Sono privi di educazione, di etica. Non c’è stato un incidente, ma un omicidio, impossibile accettare le scuse. Nessuno ci darà indietro il nostri figli”. Il marito di Eleonora Girolimini, la donna di 39 anni rimasta uccisa, si dice insoddisfatto dalla sentenza: “Avrei preferito che fossero stati inflitti i 18 anni come chiesto dai pm. Non c’era una pena adeguata per quello che è successo. Mi hanno rovinato la vita. I miei quattro figli non hanno più la mamma. Io non ho più una moglie. Altre cinque famiglie non hanno più i figli”.
Andrea Caucci Molara
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