Serie A: focus sulle tre retrocesse

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Di Redazione Metropolitan

Serie A 2017/2018: gioie e dolori

Anche la Serie A (stagione 2017/2018) è giunta al termine, portando con sé gioie e dolori. Dal rimpianto scudetto del Napoli o la mancata qualificazione Champions della Lazio, al raggiungimento del quarto posto dell’Inter e la salvezza di Spal, Chievo, Cagliari e Udinese, in dubbio fino all’ultima giornata.

Al termine degli ultimi 90′ sono state decretate le tre retrocesse della stagione, due delle quali (Benevento e Hellas Verona) già condannate da tempo e l’ultima (Crotone), invece, decisa nel finale.

Di seguito si riporta una disamina sulle vicende principali che le hanno coinvolte, andando in ordine di piazzamento, dall’ultima a salire.

Benevento

Dopo la storica promozione nella massima divisione nessuno si sarebbe aspettato più di quanto gli Stregoni siano riusciti a fare durante la stagione. La squadra guidata da Roberto De Zerbi non è riuscita nell’intento di rimanere per un’altra stagione in Serie A, però, nonostante tutto ha saputo dimostrare che il calcio non è solo business ma anche passione e cuore. Giornata dopo giornata, i vari Antei, Diabatè, Iemmello e Coda non hanno fatto altro che correre dietro al pallone comportandosi come ragazzi qualsiasi e non solamente da professionisti. In ogni partita hanno messo quella grinta e quella corsa invidiabile. Sicuramente torneranno in Serie B con un bagaglio di esperienze notevole e con piccole soddisfazioni che rimarranno nei loro cuori, dalla vittoria a San Siro ai danni del Milan firmata Iemmello, passando per la doppietta di Coda contro la Sampdoria e finendo con le vittorie (anche se inutili) contro le altre due retrocesse.

Hellas Verona

Secondo peggior attacco (30 gol fatti) e seconda peggior difesa (78 gol subiti) del campionato, praticamente non pervenuta nelle ultime 7 giornate, l’Hellas Verona saluta la Serie A. Gli anni ’80 sono ormai un lunghissimo ricordo e quello storico scudetto (stagione ’85/’86) in pochi possono ricordarlo, eppure le prime riapparizioni nella massima divisione, dalla stagione 2010/2011, avevano mostrato un Verona interessante. La successiva retrocessione ha però tagliato le gambe all’organico e quest’anno, nuovamente in A, si è presentata impreparate e poco lucida. Priva di giocatori chiave e di inaspettate meteore (nessuno può dimenticare la stagione di Juan Manel Iturbe al Verona) i gialloblu non sono riusciti a far vedere nulla. Basti pensare che, privi di Pazzini, gli uomini di Fabio Pecchia si sono ritrovati con un improbabile Kean come goleador (4 gol). A differenza del Benevento, dall’Hellas ci si sarebbe aspettato un cammino differente.

Crotone

Ci ha provato fino all’ultimo a rimanere in Serie A ma l’impresa non è riuscita e alla fine si sono dovuti arrendere. Spal Udinese e Chievo sono riuscite a chiudere l’ultima giornata con quei 3 punti validi per la salvezza matematica, mentre quel di Napoli, la squadra di Sarri salutava il San Paolo proprio battendo il Crotone. Con appena 9 vittorie in 38 giornate, Walter Zenga e i suoi salutano la massima divisione (con in aggiunta il saluto da brividi che l’allenatore ha dedicato al club). Di questo Crotone rimarrà memoria del gol di Simy di rovesciata, nel 1-1 contro la Juventus campione d’Italia, nonché i pareggi contro Lazio (2-2) e Inter (1-1) ma nulla più.