Campionato vinto con quattro giornate d’anticipo, miglior attacco del torneo (88 gol), miglior differenza reti (+39): sono solo alcuni dei numeri che hanno permesso all’Empoli di tornare in Serie A, dopo appena un anno di assenza. Ripercorriamo insieme i momenti salienti della stagione dei toscani.
Aspettative e mercato
Dopo la delusione della retrocessione, la società toscana, per puntare alla promozione diretta, affida la panchina a Vincenzo Vivarini, ex allenatore del Latina.
Nel mercato estivo, arrivano due attaccanti di spessore per il campionato cadetto, che con i loro gol saranno decisivi: Francesco Caputo dalla Virtus Entella e Alfredo Donnarumma dalla Salernitana. A completare il reparto offensivo ci pensano gli acquisti di Alejandro Rodríguez e Nikola Ninkovic. Nel ruolo di portiere viene preso in prestito Gabriel dal Milan, e acquistato Provedel dal Chievo. Dal Carpi vengono ingaggiati il difensore centrale Simone Romagnoli e il centrocampista Lorenzo Lollo. Con la formula del prestito, vengono presi anche i giovani Simic, Seck, Luperto e il mediano Castagnetti, mentre arriva a titolo definitivo dall’Arsenal il centrocampista offensivo Ismaël Bennacer. Gli arrivi di Brighi e Maietta apportano la giusta esperienza al gruppo. Una vera e propria rivoluzione quella operata dal direttore sportivo Andrea Butti, che ha costruito una rosa di tutto rispetto per la Serie B.
Gli inizi: tra alti e bassi
L’Empoli inizia il campionato con un pareggio sul campo della Ternana per 1-1: Krunic risponde al gol iniziale di Finotto, ed evita la prima sconfitta stagionale.
Alla seconda giornata, all’esordio al “Castellani“, i toscani battono per 3-2 il Bari grazie alla doppietta di Caputo e alla rete di Donnarumma, e ottengono i primi tre punti in campionato. Nel turno successivo, un gol allo scadere del solito Caputo regala il pareggio sul campo del Palermo: un 3-3 che comunque evidenzia lacune evidenti in fase difensiva nella squadra di Vivarini. Dopo le vittorie con Ascoli e Parma, arrivano due pesanti sconfitte contro Cittadella (0-1) e Avellino (3-2): il problema della continuità nei risultati sarà una costante della prima parte di stagione dei toscani. Dalla 12esima alla 14esima l’Empoli viene battuto da Salernitana e Pro Vercelli, mentre non va oltre il pareggio in casa contro lo Spezia. Nelle successive cinque partite, arrivano due vittorie e tre pareggi: dopo l’1-1 contro la Cremonese alla 19esima giornata, con l’Empoli quinto in classifica a -5 dal Palermo capolista, Vivarini viene esonerato, e al suo posto viene chiamato a guidare la squadra Aurelio Andreazzoli.
L’arrivo di Andreazzoli: passo spedito verso la Serie A
Andreazzoli, con un passato alla Roma prima come collaboratore di Luciano Spalletti, poi come allenatore per un breve periodo, decide di riorganizzare la squadra: passa dal 3-5-2 adottato quasi sempre da Vivarini, ad un 4-3-1-2, non toccando il tandem d’attacco Caputo-Donnarumma.
All’esordio, un gol di Zajc non basta a conquistare i tre punti: al “Castellani” il Brescia porta via un punto (1-1), e rimanda la prima vittoria per il nuovo allenatore. Dal turno successivo, l’Empoli infila sei vittorie di fila e, sfruttando le incertezze di Frosinone e Palermo tra tutte, forse opera l’allungo che si rivelerà decisivo per la promozione. Dopo i pareggi con Cittadella e Avellino, i toscani riprendono la loro marcia, vincendo altre 5 partite consecutive contro Foggia, Virtus Entella, Venezia, Pescara e Salernitana. Successivamente al pareggio con lo Spezia, il cammino verso la promozione riprende con le vittorie su Pro Vercelli, Cesena e Frosinone: in quest’ultima partita i toscani, vincendo per 4-2 sul campo dei ciociari, danno l’ennesima prova di forza del loro campionato. La promozione aritmetica arriva alla 38esima giornata, grazie al punto conquistato in casa contro il Novara.
Uno sguardo al futuro
Per il prossimo campionato di Serie A, la dirigenza ha deciso di confermare sulla panchina Aurelio Andreazzoli. Le ottime prestazioni della seconda parte di stagione, e soprattutto il bel gioco messo in mostra, hanno convinto la società a rinnovare la fiducia al tecnico di Massa. La filosofia non cambierà: prendere dei giovani in prestito, per poterli valorizzare, e naturalmente centrare la salvezza. Dimostrare che la retrocessione di due anni fa è stata una causalità, un semplice incidente di percorso.
Paolo Trotta