Serie D, il piccolo Pescopagano e il ricordo di una stagione tra i grandi

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Di Nicola Patrissi

Siamo a Pescopagano, piccolo centro situato nel nord-ovest della Basilicata. La storia che vi raccontiamo oggi è quella di un paesino e di una squadra che, negli anni ’50, si affacciò con grande merito sul palcoscenico della IV Serie (attuale Serie D).

Pescopagano, che ha dato, tra le altre cose, i natali al mitico Ezio Capuano, oggi è una piccola realtà di poco meno di 2000 abitanti dove il calcio è ovviamente lo sport più praticato.

Come tutte le piccole comunità che si rispettano, anche Pescopagano ha la sua squadra di paese che milita tuttora nella Seconda Categoria lucana. Purtroppo, oggi come oggi, è sempre più difficile, nei piccoli paesi, trovare 17/18 ragazzi (la maggior dei giovani una volta terminata la scuola superiore, emigra per continuare gli studi universitari altrove) che decidano di dedicare la domenica al pallone, ma c’è un periodo, nella storia calcistica pescopaganese, che la gente ricorda ancora con grande orgoglio e piacere.

La storia in questione risale a ben 66/65 anni fa. Siamo nella stagione 1954-1955 e l’US Pescopagano 1926, una delle squadre più antiche della Basilicata insieme al Moliterno, alla Vultur, al Potenza, al Matera, al Francavilla e al Melfi, lotta a denti stretti con l’AS Montalbano per la conquista del titolo regionale.

La contesa è accesissima, ma i rossoblu alla fine riescono a vincere il campionato con un punto di vantaggio sugli ionici (31 a 30). I cancelli dell’Interregionale (l’attuale Serie D) si aprono quindi alla piccola matricola lucana.

Il Pescopagano in Serie D: la prima volta non si scorda mai

La quarta serie è il punto più alto mai raggiunto dalla squadra rossoblu. I pescopaganesi in quella Serie D 1955-1956 affrontano squadroni come Lecce, Pescara, Barletta, Foggia e Chieti. Il campionato inizia discretamente, qualche pareggio qua e là, ma la squadra sembra esserci.

Tuttavia, col passare delle giornate tutta l’inadeguatezza dei rossoblu alla categoria viene fuori. I risultati sono più disastrosi di quanto ci si potesse aspettare. La squadra conquista appena 13 punti (3 vittorie, 7 pareggi e 24 sconfitte) e, praticamente senza lottare, retrocede malamente tornando subito nei meandri dei campionati regionali lucani.

La IV Serie si è rivelata troppo forte per il piccolo Pescopagano che, nonostante tutto, può comunque vantarsi di aver venduto cara la pelle, almeno nelle gare casalinghe, a squadroni come Lecce (0-1 il 01/01/1956) e Pescara (0-1 il 29/01/1956) che faticarono più del previsto per avere la meglio sulla neopromossa rossoblu.

La favola della Serie D dura quindi un solo anno con le stagioni successive che sono un susseguirsi di vittorie miste a sconfitte. Un periodo simile a quello appena raccontato, Pescopagano lo vive poi negli anni ’90 con vari campionati consecutivi di Eccellenza e una vittoria in Coppa Italia contro il forte Villa D’Agri.

La squadra ora, come detto, milita in Seconda Categoria e sono quindi ben lontani i tempi che abbiamo appena ricordato. Voi, però, se potete, non ditelo ai pescopaganesi.

Magari, un giorno, quando torneranno al Pascone e vedranno i loro beniamini affrontare una squadra giallorossa non penseranno al La Fiasca, ma al Lecce, quando vedranno una squadra biancazzurra non penseranno al Savoia di Lucania, ma al Pescara.

Sarà banale, forse, ma il ricordo di quei tempi che non torneranno più, vivrà per sempre, e in maniera indelebile, nella mente di chi, questa storia, l’ha vissuta e ascoltata.