La Serie D che verrà, vedrà il ritorno del Licata, e con la squadra siciliana, ci sarà ancora il bomber Antonio Cannavò. Ecco le sue parole a pochi giorni dal rinnovo.

Il ritorno del Licata in Serie D, si deve a diversi fattori, ma non c’è dubbio che le 31 reti messe a segno da Antonio Cannavò, hanno pesato moltissimo sui felici esiti dell’ultimo campionato di Eccellenza.

Il bomber ha parlato ai microfoni di MMI, ed ecco cosa ci ha raccontato…

Un anno da incorniciare per arrivare in Serie D

Antonio Cannavò, attaccante classe ’92, originario di Messina, ha nel suo curriculum 229 incontri (divisi tra Promozione e Serie D), e 120 gol. Attaccante vero, dunque. Tuttavia, nell’ultimo campionato di Eccellenza con il Licata, con 31 reti all’attivo, ha conquistato la classifica marcatori a mani basse.

E che l’ultima stagione sia stata davvero super per il calciatore, è lo stesso Cannavò a confermarcelo: “Dipende dalle annate – minimizza Antonio, prima di aggiungere – è comunque il campionato migliore che abbia giocato.

Mi è capitato di fare 26 gol a Milazzo, o 23 a Barcellona, ed anche l’anno precedente, quando arrivai a Licata, nel solo girone di ritorno, feci 17 gol, ma una stagione così, sinceramente, è da incorniciare. Nel calcio però, la gente non si ricorda i gol che hai fatto nel passato, piuttosto si ricorderà quelli che devi ancora fare”.

Antonio Cannavò durante la premiazione di Penalty awards 2019 (Photo credit: Tortorici Ettore)

L’importanza di incontrare persone serie

Ragionando sui motivi che hanno permesso al classe ’92 un exploit di questo genere, ci sentiamo dire che: “Io sono del parere che il lavoro, alla lunga, paghi.

Allo stesso tempo, ho avuto la fortuna di incontrare persone perbene, ed oggi, nel mondo del calcio, non è scontato. Ho trovato un allenatore ed un presidente che hanno creduto in me, e non è per questo un caso, che anche nella prossima, e sarà la terza, rimango a Licata.

I gol però – ci spiega Cannavò – dipendono intanto dai compagni che ho avuto. Davide Testa, Roberto Assenzio, ed in generale, tutta la squadra, ha girato alla grande, e questo mi ha permesso di esprimermi al massimo”.

Quando ricordiamo ad Antonio, che il secondo in classifica marcatori è risultato essere proprio Testa, lui ci confessa che: “Alcuni dicevano che non avremmo potuto giocare insieme, ed invece sbagliavano.

Davide è una persona eccezionale, sia dentro che fuori dal campo – sottolinea il ragazzo di Messina. Ricordo che contro il Marsala, mi ha passato la palla, quando avrebbe potuto realizzare lui il gol.

Questo per far capire la sintonia che c’è stata tra noi due. Del resto, è indiscutibile che lui sia un giocatore fuori categoria, per gli standard della Serie D”.

Antonio Cannavò con la maglia dell’Igea Virtus Barcellona (Photo credit: Messina nel pallone)

Nel futuro di Antonio Cannavò c’è ancora il Licata

Se da una parte, il club siciliano potrà ancora contare sull’apporto in zona offensiva di Antonio Cannavò, non sarà lo stesso per Testa, che come ci spiega il capocannoniere dell’ultimo campionato di Eccellenza girone A, per motivi di famiglia, giocherà altrove. Rimarrà invece, l’attaccante Roberto Convitto.

Ripercorrendo l’ultima stagione del Licata, chiediamo a Cannavò quando il gruppo ha capito di poter centrare il salto di categoria, e l’attaccante ci dice che: “Alla quarta giornata del girone di andata, abbiamo perso con il Canicattì in trasferta.

L’impressione che ebbi, comunque, fu che avremmo potuto uccidere il campionato. Sono seguite, infatti, otto vittorie, ma poi, in casa, contro il S. Agata, all’85’ sbagliai il rigore, e la gara finì 0-0. Il Canicattì ne approfittò per superarci in classifica.

Quando riprendemmo gli allenamenti, dissi ai compagni che la gara, al di là del mio errore, l’avevamo vinta noi. Da lì, in poi, abbiamo infilato 17 vittorie consecutive, vincendo di fatto, tutte le gare, ed il campionato, al termine delquale, saimo arrivati in Serie D. Già dopo la vittoria casalinga contro il Canicattì, nel ritorno, la squadra aveva la consapevolezza che serviva.

La Società, però, devo sottolineare, ci è stata sempre vicino, in tutto e per tutto. La tifoseria stessa, è stata encomiabile. L’allenatore, poi, ha saputo gestirci al meglio”.

Antonio Cannavò (Photo credit: Messina nel pallone)

Licata posto perfetto per giocare a calcio

Con Cannavò parliamo anche della voglia di calcio che si respira a Licata. E lo stesso attaccante ci conferma che: “Giocare a Licata, si ricevono tanti stimoli. La squadra è seguita da vicino tutta la settimana. Ti prendi gli applausi, ma anche i fischi. E questo tipo di stimoli, per me, sono importanti”.

Parlando del futuro, chiediamo a Cannavò, se non sia questa la volta buona, che lo vedremo con più continuità in Serie D. E lui ci risponde così: “Quando ho giocato in Serie D con il Palazzolo, ho commesso qualche errore, ma questo mi è servito per imparare e fare esperienza.

Con il Licata, invece, c’è la possibilità di vivere un anno da protagonista. Con i compagni già ci si conosce, e credo allora, che il prossimo anno potrebbe davvero essere una stagione importante”.

Mentre ci accingiamo chiudere l’intervista, chiediamo a Cannavò se se la sente di fare una promessa ai tifosi, e l’attaccante afferma: “Spero davvero di fare bene. A Licata ho trovato persone eccezionali, che mi hanno fatto sentire a casa. Se lo merita il presidente, che crede molto alla squadra.

Ai tifosi, che sono davvero spettacolari, posso promettere che continuerò a lottare e a sudare per questa maglia, anche se so – scherza Antonio – che da me, si aspetteranno ancora tanti gol”.

Serie D
Il Licata festeggia la promozione in Serie D (Photo credit: pagina FB Licata calcio)

(Photo credit in evidenza: pagina FB Licata calcio)

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