Torniamo oggi all’anno 2000. Appena cominciato il nuovo millennio la NBA era alla ricerca di una nuova dinastia e di una nuova star in grado di poter emulare le gesta compiute solo pochi anni prima dai Chicago Bulls e da Micheal Jordan. Ed è proprio in questa stagione che emersero i Los Angeles Lakers, senza titolo da ormai più di 10 anni. Guidati da Shaquille O’Neal, riuscirono proprio tra il 2000 e il 2002 a ripetere l’impresa del threepeat riuscita proprio ai Bulls di Jordan. Anello di congiunzione tra questi due super-team, neanche a dirlo, l’allenatore: Phil Jackson.

Il dominio assoluto in stagione regolare
Shaq desideroso di portare finalmente un anello al proprio dito si presentò al primo training camp in maglia Lakers di Phil Jackson in forma smagliante, mai vista nè prima nè dopo il 2000. Ne conseguì che i Lakers in stagione regolare dominarono e chiusero la stessa col record impressionante di 67-15. Fu ed è tutt’ora il secondo miglior record di sempre della compagine californiana. In questa occasione Shaquille O’Neal si dimostrò il giocatore più dominante della lega e terminò la regular season con medie stratosferiche: 29,7 punti, 13,6 rimbalzi e 3,8 assist a partita. A coadiuvarlo un allora giovanissimo ma già impressionante Kobe Bryant, Rick Fox, Robert Horry e tanti altri veterani NBA. La stagione del “Big Aristotele” fu così dominante che al momento di decretare l’MVP di quella stagione regolare i giornalisti scelsero all’unanimità O’Neal ad eccezione di Fred Hickman, unico a votare Allen Iverson.
La conquista del titolo NBA 2000

I Los Angeles Lakers incontrarono, però durante i playoff diversi ostacoli. Già al primo turno, infatti, i Lakers sconfissero i Sacramento Kings con un risicato 3-2. Meno complicata fu la serie di semifinali che li vide opposti ai Phoenix Suns, liquidati con un secco 4-1. Le principali difficoltà i losangelini le incontrano nelle finali della Western Conference, contro i Portland Trail Blazers. Questi ultimi li trascinarono a gara 7. I Blazers dominarono quest’ultima in lungo e in largo tanto da presentarsi con più di 10 punti di scarto di vantaggio a inizio ultimo quarto. I Lakers riuscirono però a ribaltare la gara nel finale. Chiusa la serie coi Blazers i californiani sfidarono durante le NBA Finals 2000 gli Indiana Pacers di Reggie Miller. La serie di finale si chiuse con un 4-2 in favore dei Lakers. Molte le difficoltà in gara 6, in cui Shaq fu estromesso nel finale per falli. O’Neal fu comunque anche MVP delle NBA Finals 2000 con le seguenti superlative medie: 38 punti, 16,7 rimbalzi e 2,3 assist a partita. Che altro dire se non: “Most Dominant Ever”.
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