John Shippen Jr e Oscar Bunn sono i primi due giocatori non caucasici a partecipare ad un torneo ufficiale di golf. Dinamiche, eventi, eroi ed antagonisti. La storia breve dell’integrazione nello sport della signorilità.

St Andrew’s Club, non la “Mecca del golf” nei sogni di ogni golfista, ma il nome di un golf club nei pressi di New York. L’origine del nome è prettamente e palesemente economica, anche se per gli americani ufficialmente è “In onore” del Club scozzese.

Superato il primo plagio si evidenzia subito il secondo, ai danni di uno dei golf club più antichi d’America.
Nel 1894 il Newport Golf Club organizza una gara invitando i migliori giocatori amatoriali in circolazione, tra cui l’antagonista di questa storia Charlie MacDonald, sopraffino giocatore sulla quarantina d’anni.
Il torneo si svolge con MacD
onald al comando sino al volo della pallina in un cumulo di pietre vicino ad un muro, subendo così due colpi di penalità data l’ingiocabilità; il torneo finisce così con la sconfitta di un colpo di MacDonald in favore di W.G. Lawrence.
La reazione di Charlie non fu proprio da vero gentleman (d’altronde non era nato come lord inglese, ma come gran giocatore di Chicago), si rifiutò di considerare vincitore Lawrence minacciando di non tornare mai più nel club di Newport.

Poche settimane dopo lo scandalo di Newport, si concretizza l’imitazione; il St Andrew’s Club decide di organizzare una gara decisamente analoga a quella svolta in Rhode Island. Ovviamente fu invitato anche Charlie MacDonald, bramoso di vendetta contro la nemesi Lawrence, cosa che difatti avvenne nel terzo giro, portando così MacDonald nuovamente in finale.
Come chi batte le mani per schiacciare una zanzara davanti agli occhi così Charlie era già campione prima ancora di mettere il tee, e se riaprire le mani senza la zanzara è desolante, beffardo è sentire nell’orecchio quel suono infernale: simbolo della sconfitta.
Allo stesso modo MacDonald perse la finale contro Stoddard, a causa di un tee-shot finito in un campo arato alla diciannovesima buca di match play.

Ovviamente il giocatore di Chicago non riconobbe vincitore Stoddard, criticando il fatto che non sarebbe stato corretto eleggere il miglior giocatore dell’anno in una gara unica organizzata da un solo golf club.
Avendo queste critiche un minimo di fondamento, i cinque golf club più importanti d’America ( Shinnecock Hills, Chicago, St Andrew’s, Brookline in Massachussets e Newport) formarono un corpo governativo golfistico degli Stati Uniti, chiamato USGA, che svolge ancora oggi questa funzione. Così come il trofeo donato dal presidente dell’associazione Havemeyer viene ancora oggi consegnato al vincitore dello US Amateur. Dopo tanti reclami MacDonald riesce finalmente a conquistare il titolo, non pensando a ciò che sarebbe accaduto l’anno seguente.

Charlie MacDonald
(Foto dal Web)
Shippen e Bunn

Così come Molière i due eroi della vicenda entrano in scena in ritardo, sconvolgendo la trama.
John Shippen jr, 16 anni, afroamericano e figlio di un predicatore trasferito nella parrocchia di Shinnecock. Il giovane inizia a fare il caddie come lavoro temporaneo, ma ben presto tutti si accorgono del suo talento precoce.

Nel golf club fa amicizia con un altro giovane “Caddie per necessità”, Oscar Bunn, uno dei pochi nativi americani rimasti che, per sopperire alla mancanza del padre portato via da un naufragio, trasporta le mazze per i signori di Shinnecock.

I due coltivano una bella relazione fino a quando nel secondo Us Amateur il presidente Havemeyer paga per loro l’iscrizione al torneo. Tutti gli altri concorrenti mostrano il loro dissenso, condensato nella frase del conservatore MacDonald: “Non giochiamo con quel ragazzo colorato ed il suo amico indiano”. 
Il lungimirante presidente gli rispose “Il torneo si gioca anche se loro due rimangono gli unici iscritti”.

John Shippen venne accoppiato proprio con MacDonald che gioca il match senza degnarlo di uno sguardo. Alla buca 13 il giovane afroamericano era in testa pari con MacDonald, finendo poi in quinta posizione pari merito, primo tra i pochi giocatori americani di nascita in competizione. 
Oscar Bunn invece non riuscì a tenere testa agli altri giocatori non competendo per la vittoria.

Alla fine del torneo MacDonald indignato ritirò la sua membership dallo Shinnecock Hills Golf Club non giocandovici mai più.

John Shippen Jr verso la fine della carriera.
(Foto dal Web)

Oscar Bunn diventò un giocatore professionista mantenendo le sue origini nella sua passione per l’incisione del legno, diventando il primo golfista nativo-americano.
John Shippen Jr invece ebbe una carriera di successo giocando cinque volte lo US Open, finendo ancora quinto nel 1902 e facendo parte di tre diversi club in contemporanea.

Sei nella terra delle opportunità non quando la gente lo urla e sbandiera, ma quando te ne crei una mentre tutti quello che le decantano non la credono possibile, ma realizzata, vissuta e ricordata nell’unico luogo in cui si può andare a trovare John, proprio dall’anno dell’uguaglianza, il 1968:
“John Shippen Jr, The First American Born, African American Golf Professional”