La decisione. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha deciso di introdurre, da mercoledì 5 settembre, il taser in alcune città d’Italia. Nel decreto firmato a luglio scorso erano stati elencati i seguenti capoluoghi: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi.

Lo ha annunciato ieri sera con un post su facebook: «Dal 5 settembre in 12 città italiane, da Milano fino a Catania, inizierà la sperimentazione del taser, la pistola elettrica non letale che aiuterà migliaia di agenti a fare meglio il loro lavoro. Per troppo tempo le nostre Forze dell’Ordine sono state abbandonate, è nostro dovere garantire loro i migliori strumenti per poter DIFENDERE in modo adeguato il popolo italiano. Orgoglioso del lavoro quotidiano delle forze di Polizia e Carabinieri!»

Il taser. Il taser, più comunemente definita pistola elettrica, è un’arma, classificata tra quelle da difesa “meno che letali”, che fa uso di elettricità per paralizzare temporaneamente il soggetto colpito, contraendone i muscoli. Ideato nel 1969, perfezionato ed entrato in vigore dagli anni ’90, il nome è l’acronimo di Thomas A. Swift’s Eletric Rifle (fucile elettronico di Thomas A. Swift, personaggio di un fumetto americano).

È considerato dall’ONU uno strumento di tortura e secondo Amnesty International  si tratta di un’arma che ha causato centinaia di morti nel mondo, poiché spesso il bersaglio può soffrire di problemi cardiologici. La distanza consigliabile per un tiro efficace va dai tre ai sette metri. Secondo le normative il Taser “va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto”.

D’altra parte la normativa, almeno in Italia, prevede limiti e precauzioni nell’utilizzo; in particolare:

– La decisione di utilizzare l’arma deve considerare per quanto possibile il contesto dell’intervento ed i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta,

– Nell’utilizzo del Taser va considerata la visibile condizione di vulnerabilità del soggetto da attingere (ad esempio evidente stato di gravidanza o disabilità motoria)

– Dopo ogni utilizzo del dispositivo, indipendentemente dalle condizioni fisiche in cui versa il soggetto attinto, lo stesso deve rimanere sotto il costante controllo degli operatori di polizia e va sempre richiesto l’intervento di personale sanitario che dovrà rilasciare apposita certificazione medica descrittiva.

Dove è già in uso. L’arma è in dotazione in più di 100 paesi, tra cui Stati Uniti, Canada, Brasile, Australia, Kenya, Nuova Zelanda, Francia, Germania, Finlandia, Grecia, Repubblica Ceca, Regno Unito.

Francesco Saverio Mongelli