Silvia Avallone, classe 1984, lo annuncia con un post su Instagram. Su un nuovo libro, ci lavora dall’autunno del 2018 e uscirà quest’anno!
Tra le opere di Silvia Avallone ricordiamo “Acciaio” (2010), “Marina Bellezza” (2013) e “Da dove la vita è perfetta” (2017), tutti e tre editi da Rizzoli. Inoltre, ha pubblicato poesie su “Nuovi Argomenti” e con “Il libro dei vent’anni” (Edizioni della Meridiana, 2007)
Il primo romanzo “Acciaio“, fu vincitore del Premio Campiello 2010, secondo classificato al Premio Strega 2010 e da questo è stato tratto l’omonimo film.
La storia di questo libro parte dalla periferia toscana, da Piombino. Anna e Francesca vivono lì, vicino la fabbrica, vicino l’acciaieria Lucchini con il suo altoforno sempre acceso. La loro è una storia d’amicizia, ma soprattutto è la storia della periferia, la realtà operaia.
“Marina Bellezza” dove Marina è la protagonista del romanzo, fragile e forte, determinata e insicura, che come una falena è attratta dalle luci dello spettacolo.
Ed è lo stesso per Andrea, che lavora part time in una biblioteca e vive all’ombra del fratello emigrato in America, ha un folle progetto in cui nessuno ci crede, neppure suo padre, risalire la montagna e ripartire dalle origini e dalla campagna.
Marina e Andrea si attraggono, il loro è un amore che sa di per sempre.
E, infine, “Da dove la vita è perfetta“. La protagonista è la ragazzina Adele, da poco ha diciotto anni, quando si ritrova a salutare per sempre la bambina che porta in grembo da nove mesi. Si chiama Bianca e potrà tenerla tra le braccia per pochi minuti, un lieve contatto e nulla di più.
E poi c’è Dora, un’insegnante di quasi trent’anni. Con Fabio si amano quasi da sempre, ma è proprio quel quasi a schiacciarla, rifugiandosi nel desiderio di un figlio.
Due storie che parlano di maternità. Due donne messe a confronto, per quanto possano essere paragonate. Simili nella loro fragilità.
Silvia Avallone riesce sempre a smuovere le corde della nostra sensibilità, anche quelle di chi è più duro, riuscendo a mostrare i lati buoni dei suoi personaggi ma anche i lati oscuri, il modo in cui riescono a cavarsela, a nuotare in mezzo alle disgrazie.
La sua è una scrittura fresca, che riesce a fotografare la generazione dei giorni ragazzi tra i tredici e i venti anni, ma soprattutto il volto della società messa a dura prova dalla crisi, in un perpetuo scontro con la generazione dei genitori forti.
Cosa aspettarci dal prossimo libro? Nessun accenno al titolo o alla data d’uscita.
Sicuramente, tra le sue pagine troveremo la solitudine l’abbandono, il desiderio di poter cambiare vita, il rapporto tra le generazioni genitori-figli, le loro vite così danneggiate e alla ricerca di così tanta felicità, da volersi unicamente rifugiare nelle cose semplici. Perché c’è, quell’angolino di mondo in cui la vita può sembrarci perfetta, nonostante tutto.
Serena Votano