Sinibaldo Scorza, un artista da riscoprire

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Di Redazione Metropolitan

La figura di Sinibaldo Scorza (Voltaggio, 1589Genova, 1631), pittore attivo a Genova nei primi tre decenni del XVII secolo, è scivolata lentamente nell’oblio della memoria, nonostante in vita abbia goduto di fama e prestigio grazie al suo indiscusso e poliedrico talento artistico.

Chi era Sinibaldo Scorza?

Sinibaldo Scorza nasce a Voltaggio, allora parte della Repubblica di Genova, il 16 luglio 1589. Di nobili origini, i genitori lo avviano ad un’educazione umanistica, fino a quando la spiccata propensione per il disegno e la pittura lo porta a Genova, presso la bottega di Giovanni Battista Paggi, raffinato pittore e colto intellettuale.

In città ha modo di avvicinarsi all’arte dei maestri fiamminghi e di esercitarsi con il disegno e con l’incisione di carattere naturalistico. Nello specifico, Scorza è stato uno dei primi a praticare il genere della pittura di animali, poi diffusosi ampiamente nella Genova del 1600. La sua fama giunge fino a Torino, dove nel 1619 viene nominato Pittore di Corte del Duca di Savoia.

Sinibaldo Scorza - Photo Credits: www.alexala.it
Sinibaldo Scorza – Photo Credits: www.alexala.it

Sinibaldo Scorza, fra mitologia e racconto naturalistico

Protagonista della pittura del primo Seicento, Scorza è stato non solo pittore, ma anche raffinato disegnatore, incisore e miniatore. La predilezione nei confronti del soggetto naturale e animale accompagna l’intero percorso dell’artista. Egli si mostra capace di imprimere la propria innata eleganza ad ogni composizione, sempre contraddistinta da un’eterea atmosfera sospesa.

Anche quando gli animali sono semplici inserti in composizioni più articolate, come nel caso dei dipinti dedicati ai soggetti mitologici, biblici o letterari, l’artista presta particolare cura alla loro resa finale. Studia con meticolosa attenzione, spesso dal vero, la loro anatomia e i loro atteggiamenti, restituendone i piumaggi variopinti, le morbide pellicce e i più minuziosi dettagli.

Sinibaldo Scorza, Orfeo incanta gli animali, 1628 ca. - Photo Credits: web
Sinibaldo Scorza, Orfeo incanta gli animali, 1628 ca. – Photo Credits: web

Nel 1674 Raffaele Soprani, nelle Vite de’ pittori, scultori ed architetti genovesi, e de’ forestieri che in Genova operarono, così scriveva:

Ma nel formar animali è poco il dire, che egli in ciò fosse divino: tanto bene esprimeva nel cavallo la superbia, la ferocità nella Tigre; l’agilità nel Cervo; nel leone la magnanimità, la rapacità del Lupo.

“Sinibaldo Scorza. Favole e natura all’alba del Barocco”

Nel 2017 Genova ha ospitato ben due mostre dedicate allo Scorza, nate con l’intento di permettere al grande pubblico di scoprire – e riscoprire – un artista rimasto per troppo tempo ignorato anche dalla critica. L’esposizione Sinibaldo Scorza, Favole e natura all’alba del Barocco, ospitata a Palazzo della Meridiana, è stata la prima e, ad oggi, unica retrospettiva sul pittore di Voltaggio.

La sua parabola artistica è stata breve ma intensa. Scorza, maestro del racconto pittorico, capace di trasporre sulla tela, in maniera poetica e personale, atmosfere e ambienti, si è spento nel 1631, a soli 42 anni, per un attacco di febbre acuta.

Sinibaldo Scorza, Albero con grande pavone e altri uccelli - Photo Credits: web
Sinibaldo Scorza, Albero con grande pavone e altri uccelli – Photo Credits: web

Le sue opere sono collezionate nei musei del mondo, dalla National Gallery di Edimburgo, passando per New York e Parigi, fino ad arrivare a Cracovia, dove è conservata la sua principale raccolta di disegni. Altre opere sono custodite nella Pinacoteca di Voltaggio e nella Galleria di Palazzo Bianco a Genova, oltre che in numerose collezioni private del capoluogo ligure.

Silvia Staccone

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