Siria: retroscena del presunto attacco chimico

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Di Maria Paola Pizzonia

L’OPCW censura i critici del suo falso report sul presunto attacco chimico in Siria, ecco tutte le notizie al riguardo.

Giornaliero è l’aggiornamento dall’estero riguardo le ulteriori per le pratiche illegali dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW). Tale organizzazione si muove con l’obiettivo di nascondere la verità sul presunto attacco chimico a Douma, nei pressi di Damasco. Si tratta di quell’attacco che nel 2018 che scatenò una risposta militare contro il paese arabo da parte di potenze occidentali quali Francia, Usa e Gran Bretagna.

La vicenda in Siria e il presunto attacco

Gli alti funzionari dell’organizzazione si sono mossi in maniera atipica. Non solo hanno nascosto le conferme degli esperti di tossicologia su quanto accaduto, ma le hanno sostituite con un rapporto distorto dei fatti. Il tutto senza contare le campagne diffamatorie contro questi esperti. La fonte è quanto riportato secondo il portale Grey Zone.

Il giornalista Aaron Mate assicura in un articolo pubblicato proprio in quel sito una diversa versione dei fatti. Aaron Mate spiega che l’OPCW ha avviato un’indagine volta a screditare gli esperti che hanno messo in dubbio le loro pratiche e hanno ratificati rapporti ad hoc sull’attacco.

Ha precisato inoltre che la campagna contro questi scienziati da parte dell’OPCW fa parte di una serie di pratiche ingannevoli messe in atto dalla direzione dell’organizzazione. Lo scopo di questa dovrebbe essere quello di rovinare le indagini sul presunto attacco a Douma. Ma non solo: secondo Grey Zone un altro obiettivo sarebbe produrre degli specifici rapporti in merito al servizio dell’organizzazione e dei suoi operatori. Specificatamente coloro che, nei paesi occidentali, sostengono i terroristi in Siria.

I rapporti in questione: le false accuse di Francia, Usa e Gran Bretagna

Secondo Gray Zone, la manipolazione dell’amministrazione dell’OPCW è iniziata dopo l’emissione di un rapporto in cui gli ispettori che hanno indagato sul presunto attacco chimico a Douma. In questo rapporto hanno confermato che non c’erano prove che fosse stato fatto con armi chimiche, di fatto minando le accuse lanciate da i governi di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia per lanciare la loro aggressione contro la Siria il 14 aprile 2018.

Una precedente fuga di notizie proviene da un funzionario dell’Organizzazione. Questi ha rivelato che l’amministrazione OPCW ha lanciato un attacco doloso e imperfetto contro due ispettori perché hanno dimostrato la falsità della versione ufficiale dell’organizzazione riguardo al presunto incidente della Duma. Di fatti questi è stato sfruttato da alcuni paesi che supportano i terroristi per lanciare una campagna denigratoria contro l’esercito arabo siriano.

Nonostante tutti questi fatti e documenti trapelati sull’organizzazione e le sue pratiche ingannevoli, il suo direttore, Fernando Arias González, ha insistito durante una sessione del Consiglio di sicurezza lo scorso giugno, per presentare bugie e coprire lo scandalo dei rapporti falsi fatti dall’organizzazione sul presunto attacco di Douma.

Articolo di: Maria Paola Pizzonia

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