Il Peter Parker di Tom Holland ha completato una gloriosa trilogia all’interno del Marvel Cinematic Universe che si è conclusa con il film da record Spider-Man: No Way Home nel 2021. La conclusione del film ha premuto il pulsante di reset per Parker, che dopo aver causato una lacerazione multiversale con i suoi sforzi per nascondere la sua identità ormai rivelata, ha sacrificato i rapporti con i suoi cari per mettersi in proprio come studente povero e ricominciare da zero.
Spider-Man: No Way Home era stato impostato sin dall’inizio come la fine della story del Peter di Tom Holland
Un anonimo Spidey volontario al Daily Bugle, che si fa strada è lo Spidey che tutti conosciamo e amiamo, e questo, è stato rivelato adesso, ed era il piano della Marvel fin dall’inizio, anche se ammettono di aver preso la strada più lunga per arrivare a quella destinazione. Parlando di Spider-Man: No Way Home – The Art of the Movie, il libro appena uscito, il regista Jon Watts ha confermato che l’intenzione di portare Peter a questo punto è sempre stata quella, ma hanno voluto provare qualcosa di nuovo rispetto all’approccio prima di arrivarci.
“Quando stavamo realizzando ‘Homecoming’, le discussioni erano sempre incentrate su come fare qualcosa che non si fosse mai visto prima con Peter Parker… Questo ti porta a seguire un paio di strade diverse e a fare cose come far scoprire al suo migliore amico la sua identità, far scoprire a sua zia e poi, alla fine dell’ultimo film, far scoprire al mondo intero. Ma alla fine, sapete, è stato bello poter far confluire tutto nella semplice storia. Ci siamo presi tutto il tempo necessario per raccontare il primo numero di ‘Spider-Man’, la storia delle origini”.
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