Già disponibile per il noleggio e l’acuisto su Prime Video “Spiriti nelle tenebre” arriva anche su Netflix. Si tratta del film di Stephen Hopkins del 1996 con Michael Douglas e Val Kilmer il cui titolo tradisce la dimensione soprannaturale ben presente nel film.

La storia immortalata dal regista statunitense nel thriller è quella dei mangiatori di uomini dello Tsavo: nel 1898 nei pressi del fiume Tsavo, in Uganda, mentre cominciava la costruzione dell’Uganda Railway, due leoni compiono violenti attacchi a uomini che vengono ritrovati esanimi.

Trailer italiano di “Spiriti nelle tenebre”

“Spiriti nelle tenebre”: la storia dal libro autobiografico al film romanzato

Il soggetto del film prende a piene mani dal racconto autobiografico di John Henry Patterson, “The Man-Eaters of Tsavo and Other East African Adventures“, in cui il colonnello Patterson racconta le avventure vissute in prima persona in Africa. Non per ultima la lotta contro i leoni mangiatori di uomini.

Nella pellicola del ’96 il colonnello e ingegnere Patterson (interpretato da Val Kilmer) viene sì posto al centro della narrazione, ma gli viene affiancata una seconda figura: l’esperto cacciatore statunitense Charles Remington (Michael Douglas).

In questi due personaggi sembra sdoppiarsi la personalità del Patterson originale, che da solo mise fine alla vita di entrambi i leoni, mentre la sceneggiatura di William Goldman attribuisce il merito della prima uccisione alla figura immaginaria di Remington.

Una scena da "Spiriti nelle tenebre", Credits: Paramount Pictures
Una scena da “Spiriti nelle tenebre”, Credits: Paramount Pictures

Dietro le “tenebre” del film: la dimensione soprannaturale

Il diavolo è arrivato a Tsavo.

da “Spiriti nelle tenebre” (1996), Paramount Pictures

Nel romanzare la storia di Patterson e ricercare una dimensione più spettacolare per l’adattamento cinematografico, la storia ha acquisito un elemento soprannaturale. I due leoni non sembrano degli animali che seguono il solo impulso dell’istinto. Sembra, al contrario, che seguano quasi una sete di vendetta o una violenza inarrestabile che va oltre la semplice “bestialità”.

Il modo in cui uccidono e si cibano delle proprie vittime e il fatto che le morti si accumulano in un intervallo di tempo molto breve fanno pensare al capo indigeno Samuel (John Kani) che si tratti della reincarnazione di spiriti maligni o di stregoni.

Per scoprire il volto diverso che la regia di Hopkins ha potuto dare alla tragica vicenda dei mangiatori di uomini dello Tsavo, ora potete facilmente recuperare “Spiriti nelle tenebre” su Netflix.

Debora Troiani

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