Secondo le stime nazionali la Calabria sarebbe ultima nelle somministrazioni del vaccino anti-covid. Ma secondo il presidente Spirlì non sarebbe proprio così.
Numeri non veritieri
Secondo il presidente della Giunta regionale, Nino Spirlì, mancherebbero all’appello una sostanziosa percentuale di vaccinazioni non riportate dei dati della piattaforma. Numeri che se inseriti porterebbero la Calabria ad aver altri dati. Il 77-78% come dato non sarebbe quindi reale. Le vaccinazioni avvenute sarebbero tracciate dalle schede cartacee ma non sarebbero poi state riportate da chi di dovere al computer.
Le dichiarazioni del presidente Spirlì
Spirlì ha dichiarato ciò, parlando con i giornalisti a margine di un suo sopralluogo a Villa Bianca, l’ex sede del Policlinico universitario di Catanzaro individuato dalla Regione come centro Covid per l’area centrale della Calabria.
Mi sto rendendo conto che qualcosa non sta funzionando” ha detto.Ha aggiunto poi “oggi verrà resa nota un’altra vergogna: ieri notte ho avuto la conferma che ci sono ben 23mila vaccinazioni non ancora riportate sulla piattaforma. Noi – ha aggiunto Spirlì – abbiamo le schede, sono tutte registrate sul cartaceo, ma dal cartaceo al computer da settimane non sono state riportate. Quindi noi siamo a quel 77-78% che non è reale. Stiamo approfondendo perché voglio sapere, con i nomi delle persone, chi non sta facendo quello che deve fare, perché chi non sta facendo quello che deve fare ritengo che se ne deve andare a casa. Basta. In questo momento non c’è più nessuna possibilità di pazientare”.
“Voglio capire – ha sostenuto il presidente della Giunta regionale – perché le aziende non lo stiano facendo, adesso basta, perché altrimenti sembra chi sulla griglia debba andarci chi invece si sta spaccando le ossa per organizzare da tutte le aperti. Non voglio giustificare né il commissario Longo né tanto meno la mia persona o le persone che lavorano al nostro fianco, ma non è neanche possibile che ci sia costantemente uno spiedo puntato sulle carni di chi si sta facendo in quattro tra qui, Roma e tutto quanto, e poi invece sui territori c’è qualcuno che non si sa per quale motivo – e spero non sia per una preparazione di una campagna elettorale, perché la puzza è proprio quella – non sta facendo quanto deve fare. Oggi – ha concluso Spirlì – è la giornata del basta”.
Gaia Radino