Oggi si deciderà se prorogare il divieto di spostamento tra regioni, anche quelle gialle, per un’altra settimana oppure autorizzare gli spostamenti dando il libera tutti. Il ministro della Salute Roberto Speranza avverte: “Bisogna fare attenzione. Le varianti del virus sono insidiosissime”.
Spostamenti tra regioni. La decisione del governo
Oggi il governo prenderà la decisione della proroga dei divieti o il decadimento dei medesimi, dopo l’incontro che avrà con i governatori delle regioni. “Daremo un parere formale e informale perché comunque va data una valutazione sul tema dello spostamento tra le regioni”, le parole il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Nell’ultimo Consiglio dei ministri la questione è stata ampiamente dibattuta ed anche in questa occasione, le parole del ministro Speranza sono state estremamente chiare, sostenendo la tesi “che far scadere il decreto per inerzia perché un governo è dimissionario e l’altro non ha ancora giurato sarebbe un errore”.
Spostamenti tra regioni. Il parere delle regioni
Il ministro Speranza, che da sempre è stato a capo della linea dura per combattere la pandemia, ritiene indispensabile una proroga del divieto di mobilità fino al 5 marzo, data di scadenza dell’ultimo Dpcm. Nella riunione con le Regioni il ministro della Salute insieme al ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, hanno espressamente richiesto un parere alle Regioni. Tale parere verrà rilasciato dalle Regioni stesse nella giornata di domani.
Conseguenze immediate e nuove scadenze
Qualora i governatori rilasciassero parere favorevole, il Cdm potrebbe riunirsi nelle giornate di venerdì o sabato per prorogare il blocco di un’altra settimana. Altra scadenza importante riguarda la riapertura degli impianti da sci prevista per il 15 febbraio dal Dpcm. Qualora non vi fosse un nuovo provvedimento, la ripartenza avverrà automaticamente. La Lombardia ha già emesso l’ordinanza per la riapertura degli impianti, che riapriranno nella giornata di lunedì. Il numero massimo delle presenze non potrà superare il 30% della portata oraria complessiva di tutti gli impianti di risalita, mentre per le stazioni sciistiche che non hanno più di due impianti, il numero massimo di presenze giornaliere è fissato nella misura del 50% della portata oraria complessiva.
Rimane la possibilità di andare nelle seconde case, anche se si trovano in zona arancione o rossa.
Stefano Vori