Potremmo vedere presto dei componenti realizzati con la stampa 3D sui prototipi della MotoGP? A quanto pare il progetto è già realtà grazie agli studi dell’Università di Bologna e alla Fondazione Ducati.
Stampe 3D – L’innovazione è sempre dietro l’angolo. Lo sanno bene gli studenti dell’Università di Bologna che, assieme alla Fondazione Ducati di Borgo Panigale, stanno sviluppando un nuovo modo di creare dei componenti più leggeri e termo-meccanicamente resistenti rispetto alle normali tecniche di lavorazione dell’alluminio. La parola chiave è “stampa 3D” e nello specifico “SLM”(Selective Laser Melting).
Stampe 3D – Cos’è la tecnica “SLM”?
Le tecniche di stampa 3D, in grado di realizzare dei componenti in metallo, sono principalmente due: la “SLM”, che sta per Selective Laser Melting e la “DSML” Direct Metal Laser Sintering. Entrambe le lavorazioni permettono la costruzione di particolari metallici direttamente da polvere sottile metallica. Gli studenti del team UniBo Motorsport dell’Università di Bologna si sono serviti proprio della prima per poter realizzare i vari pezzi. Il sistema consiste nell’utilizzare dei fasci laser per fondere delle polveri metalliche in una massa omogenea; i prodotti risultanti sono di notevole precisione con un ordine di tolleranza prossima ai 10 µm (micrometri).
Stampe 3D – Quali componenti potremmo presto vedere?
Gli studenti del team UniBo hanno già realizzato un nuovo tipo di braccio oscillante servendosi della tecnica “SLM”. La stampa ha richiesto ben 180 ore ma il risultato è stato straordinario. Il componente non è formato da altre parti, è bensì un unico pezzo; ciò garantisce una particolare attitudine a resistere alla fatica e alla deformazione, inoltre il peso è notevolmente diminuito, complessivamente il braccio ha una massa pari a 3,5 Kg.
Stampe 3D – Il prototipo Alfa Leonis
Il componente realizzato è stato poi montato sul prototipo elettrico del team UniBo. Quest’ultimo, dopo essere stato esposto al Testing Expo 2019 di Stoccarda in Germania, prenderà parte alla competizione di Aragon 2020.
Siamo sicuri che presto vedremo tali tipi di produzione anche nel mondo della MotoGP. Un’innovazione tutta italiana di cui essere orgogliosi.
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Andrea Perfetti