Nel 1994 esce nelle sale americane “Speed” action movie diretto da Jan De Bont ed interpretato da un attore al tempo, ancora in erba, Keanu Reeves e una giovanissima e anni ’80 Sandra Bullock. Nel cast inoltre gli attori Dennis Hopper, Joe Morton e Jeff Daniels. “Speed” un anno dopo circa, vince ben due Oscar come miglior montaggio sonoro e miglior sonoro. Nel 1997 invece segue un sequel “Speed 2” nel quale ritroviamo Sandra Bullock ma ahimè la pellicola non ha più quel fascino irriverente di cui gode la prima.
Che ne dici Jack, se ti metti a raccogliere tutti i pezzetti dell’autista, ti danno la medaglia?
Jack Traven e il detective Harold “Harry” Temple, sono due formidabili professionisti che ogni giorno in quel di Los Angeles, rischiano la vita per salvare moltissime persone. “Speed” ha una sceneggiatura davvero esemplare, soprattutto per quanto concerne la prima parte e ben 20 minuti abbondanti dei primi fotogrammi. Sceneggiatura esemplare perchè è l’esempio che quando si hanno le idee chiare dall’inizio alla fine, nello sviluppo di una trama per un action movie, non può mancare un piano.
Così “Speed” ci stupisce sin dalle prime scene quando alcuni avvenimenti all’interno di un ascensore portano Jack ed Harry nell’azione immediata. La stessa azione dalla quale veniamo intenzionalmente sopraffatti grazie all’organizzazione nella scrittura solida e ben selezionata dallo sceneggiatore canadese Graham Yost.

Stessa annotazione potremmo fare per gli effetti speciali curati da John Frazier insieme a Boyd Shermis; effetti speciali unici, puro artigianato dell’industria Hollywoodiana in un periodo, come quello dei primi anni ’90 in cui il cinema di tutto il mondo e soprattutto quello statunitense, deve molto al lavoro minuzioso degli effettisti cinematografici.

Di cosa parla “Speed”?
La trama di Speed è abbastanza semplice, eppure geniale allo stesso tempo. Un uomo in pensione con invalidità è disturbato da paranoie schizofreniche ed avversioni particolari per tutti i tipi di marchingegni esplosivi. Il signor Payne si diverte a scatenare terrore tra la folla, prima all’interno di un ascensore del grattacielo Fox Plaze di LA, in un secondo momento, dopo essere stato sventato dalle audaci manovre di difesa dei due agenti, Howard Payne tenta un colpo davvero disturbante.
Howard piazza una bomba nei meandri del motore di un bus, il 2525 sul quale ritroviamo anche la giovane Sandra Bullock, studentessa universitaria sempre di fretta. Jack sarà costretto moralmente e per istinto naturale, a cercare di salvare gli ospiti ignari del pericolo. Nel tentare di sventare l’imminente esplosione di tutti i passeggeri, tra il protagonista e la signorina Annie Porter nasce un legame.

La recitazione e la forza espressiva, elementi decisivi
“Speed” è un action movie carico di positività ed alta tensione, ben ritmata dalla forza fisica di Keanu Reeves che in questo film dona forse tutto se stesso dopo il successo di “Point Break-Punto di Rottura” nel 1991. Keanu è energico, muscolare in quegli anni in cui forse non gli è concesso di sbagliare un colpo e la voglia di conquistarsi un posto nel cinema americano è tanta. Siamo agli albori di una carriera che ben presto lo renderà celebre in tutto il mondo con “Matrix”. Sandra Bullock dimostra la sua versatilità del resto da sempre e soprattutto un alchimia speciale con l’attore e musicista canadese.

Quando il cinema celebra il traffico
Mentre nel 2016 Damien Chazelle dedica alla città di Los Angeles una sequenza divenuta summa nella storia del cinema, ambientando il tutto presso la famosa Harbor e della I-110 Interchange , una delle popolari strade di Los Angels, Jan De Bont nel ’94 fa letteralmente saltare i due attori protagonisti all’interno di un bus pubblico sulla stessa Century Freeway I-105/Harbor Freeway I-110 Interchange, chiamata “The One Ten“.

Proprio durante quest’anno una pellicola ha “fotografato” il caotico traffico della città del cinema. Stiamo parlando de “Il Giorno Sbagliato” thriller con attore protagonista Russell Crowe. Sono molte del resto le pellicole che hanno reso noto al pubblico l’infernale traffico Losangelino. La tensione che si crea in quel frangente tra le strade più trafficate d’America è tale da divenirne quindi già in epoca passata, motivo tematico per lo sviluppo di storie con un potenziale adrenalinico sulle spalle. Interessanti sono le riprese dall’alto, tipiche scene che si ritrovano abitualmente anche nei telegiornali quotidiani oltreoceano. Per non parlare delle numerose scene nel traffico che perciò dimostrano una prova registica davvero interessante.

Keanu Reeves e Sandra Bullock sanciscono le loro attitudini e dimostrano di essere davvero affiatati nei rispettivi ruoli. Non mancano dialoghi sarcastici, uno humour quasi all’inglese che disinnesca la tensione continuamente prodotta dall’ansiosa velocità nella quale tutti gli attori sono coinvolti per tutta la durata filmica. Peccato per la scrittura del soggetto del villain. Il signor Payne viene appiattito dal cardiopalma che pervade inesorabilmente la pellicola e la preoccupazione che circonda i personaggi protagonisti. La macchina da presa è catturata dagli sguardi spaesati della giovane Annie Porter e dal temerario Jack. Entrambi rubano prepotentemente la scena e questo a volte è un peccato.

Un tipico errore che spesso costa caro nell’intera lavorazione di un action movie. Il villain è uno dei personaggi che a ben guardare dovrebbe sempre o quasi, avere una profondità espressiva. Maggiori dettagli e spiegazioni circa la figura del signor Payne avrebbe creato una paura semplicemente più verosimile. Pazienza, Jan De Bont come molti registi dell’epoca, si focalizza sull’azione estrema, rischiando in questo caso, per fortuna, di portare il tutto all’eccesso. “Speed” tiene duro e soprattutto tiene incollati i suoi spettatori per un happy ending a cuoricino.
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Silvia Pompi