Inizia oggi il sesto memorial “Umanità in marcia” in onore di Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre 2009 nel reparto detenuti dell’ospedale Sandro Pertini. Se ne occupa l’Associazione Stefano Cucchi Onlus, creata e gestita dalla sorella Ilaria, che da sempre si batte per avere giustizia sulla morte del fratello. Il memorial prevede diverse giornate, dal primo ottobre, compleanno di Stefano, al 25 ottobre. Da oggi, chiunque è invitato a deporre una pianta o un fiore in memoria di Stefano.
Il memorial si svolgerà a Roma, ma L’Associazione Stefano Cucchi Onlus invita chiunque lo voglia a partecipare anche simbolicamente. Sono previste svariate giornate: il 2 ottobre alle ore 21 presso il Teatro Mongiovino (via G. Genocchi 15, Garbatella) è previsto lo spettacolo “Non mi uccise la morte. Stefano Cucchi e il buio della giustizia”, di F. Novelli e L. Nicolini. Il 18 ottobre si svolgerà la staffetta dei diritti composta da 11 tappe: Rappresentano 11 diritti negati e 11 battaglie di civiltà. Toccherà 11 luoghi simbolici di Roma e terminerà in Parlamento. Per finire il 22 ottobre verrà celebrata una cerimonia in memoria della morte di Stefano.
Una battaglia che dura undici anni, e un film per non dimenticare Stefano Cucchi
Sono passati ormai undici anni dal giorno in cui Stefano è morto, in circostanze che ancora oggi non sono state chiarite del tutto. Il processo, che ha visto coinvolti medici e agenti penitenziari, inizialmente per omicidio colposo, ha avuto una svolta simbolica a giugno 2018. Francesco Tedesco, tramite denuncia alla Procura della Repubblica di Roma, afferma di aver assistito al pestaggio di Stefano da parte dei colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro; a seguito della stessa, afferma la scomparsa di un’annotazione di servizio, destinata ai suoi superiori, che denunciava i fatti.
Grazie alla battaglia combattuta da anni dalla sorella Ilaria, con il sostegno della famiglia, si è fatta luce su un caso di cronaca che è diventato un vero e proprio caso mediatico. Il silenzio è stato interrotto anche grazie alla produzione del documentario “148 Stefano mostri dell’inerzia“, di Maurizio Cartolano. Nel 2018 poi è uscito il film realizzato da Alessio Cremonini “Sulla mia pelle“, con Alessandro Borghi. Il caso di Stefano poi ha portato alla luce le storie di altre vittime di violenza da parte delle forze dell’ordine. Si è celebrato infatti il 25 settembre il quindicesimo anniversario della morte di Federico Aldrovandi, deceduto per arresto cardio-respiratorio e trauma cranico-facciale, a seguito di uno scontro con una pattuglia di Polizia.
Le parole di speranza di Ilaria Cucchi
“Vogliamo proporvi di dare vita a un Memorial diffuso che abbia al centro i diritti negati e i diritti da affermare. Una vera e propria Maratona degli Affetti che, insieme a voi che ci siete stati vicini, percorra le date che hanno segnato la storia di Stefano: il primo ottobre, compleanno di Stefano, il 15 ottobre, data del suo arresto e il 22, giorno della sua morte”
“Il Memorial inizierà proprio il 1° ottobre e vogliamo per quel giorno chiedere a ognuno un gesto semplice di vita: piantare un fiore, un albero, un segno di vita in suo ricordo nel giorno del suo compleanno. Ringraziamo le reti di associazioni e movimenti che ancora una volta sono con noi. In questi giorni, anche alla luce delle brutalità emerse tra le mura del carcere di Santa Maria Capua a Vetere, è evidente che le ragioni della nostra mobilitazione civile sono più che mai vive”.
Con la speranza che giustizia sia sempre fatta, e che Stefano possa ora riposare in pace in nome della giustizia.
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