Steve McQueen, l’arte al servizio della regia

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Di Redazione Metropolitan

Verrà presentato alla prossima Festa del Cinema di Roma, ormai vicina, Small Axe di Steve McQueen. Un nuovo tipo di progetto per il regista di 12 anni schiavo, che ha cominciato a lavorare a partire dal 2014 a una serie costituita da cinque film. Tre di questi, tutti incentrati sulla difficoltà di appartenere alla comunità caraibica della Londra degli anni ’70, verranno proiettati a Roma. E il regista sarà presente.

Ad aspettarlo c’è, tra l’altro, anche un meritatissimo Premio alla Carriera. Steve McQueen, che condivide il nome col celebre attore, ha infatti realizzato nel corso degli anni pochi film, accomunati però da una forza identitaria che lo rende uno dei registi più apprezzati degli ultimi decenni.

Steve McQueen - Photo Credits: web
Steve McQueen – Photo Credits: web

Steve McQueen, una mente eclettica

Il regista non ha iniziato la sua carriera col cinema. O comunque quello era già presente nelle sue opere sotto altre vesti. Dopo aver studiato Arte e Design a Londra, la città in cui è nato, si è infatti fatto conoscere come fotografo e scultore. E ha poi trasportato la sua arte in dei cortometraggi che fanno della plasticità del corpo il loro soggetto. Con delle installazioni ibride ha esposto alla Biennale di Arti Visive di Venezia nel 2007 e poi nel 2009. E a Venezia torna nel 2011, ma questa volta per Shame, in concorso alla Mostra del Cinema.

Steve McQueen - Photo Credits: web
Steve McQueen, Oscar al Miglior Film nel 2014 – Photo Credits: web

Il film, incentrato su un personaggio vittima del proprio corpo e della propria dipendenza, è il secondo lungometraggio del regista. Al 2008 risale infatti il suo debutto con Hunger, premiato come miglior opera prima a Cannes. Anche qui Michael Fassbender a interpretare il protagonista. E anche qui un uomo messo di fronte a cosa voglia dire essere fatti di carne e ossa. Michael Fassbender ritorna poi nel 2013 in 12 anni schiavo, film acclamato dalla critica e che ha lanciato la carriera di Lupita Nyong’o.

Steve McQueen - Photo Credits: web
Michael Fassbender e Steve McQueen – Photo Credits: web

Dalla parte di Black Lives Matter

Raccontando la schiavitù in America come forse nessun film aveva saputo fare, Steve McQueen rivive gli orrori perpetrati nei confronti del suo popolo, lui che è di origini caraibiche. E dopo essersi scagliato nei confronti dell’industria cinematografica e televisiva britannica, accusandola di razzismo, al movimento Black Lives Matter e a tutte le vittime della storia dedica i suoi nuovi film.

E proprio in onore di Steve McQueen, la Fondazione Pirelli HangarBicocca ospiterà dall’aprile al luglio 2021, in collaborazione con la Tate Modern di Londra, una mostra a lui dedicata, per permettere così al grande pubblico di conoscere più da vicino il mondo del grande artista e regista.

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Manuela Famà