Sting compie 70 anni, ma non li sente e non li dimostra affatto. Gordon Matthew Thomas Sumner in arte Sting è nato a Wallsend il 2 ottobre del 1951. Probabilmente, tra le tante cose il merito della sua eterna giovinezza è dovuto allo Yoga tantrico che pratica regolarmente con sua moglie Trudie Styler. Questo accompagnato dal suo stile di vita ‘italiano’ sono un toccasana per la sua forma fisica sempre perfetta. Come sappiamo Sting possiede molti terreni nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Tuttavia vive e si sente a casa a Figline Valdarno, in Toscana, dove nel 1999 ha comprato la villa del Palagio. Si tratta di una tenuta cinquecentesca immersa in un enorme parco tra vigne, uliveti, pascoli e boschi. Quì ha fondanto l’azienda agricola “Tenuta Il Palagio” che dà lavoro a 15 dipendenti fissi più gli stagionali. In questa tenuta produce vino, vende cibo biologico e ha aperto anche una pizzeria.
Sting rappresenta quel tipo artista che è diventato una star prima insieme ad una band di successo planetario come i Police. Poi è riuscito a costruirsi da solo una carriera ancora più sorprendente. Il suo punto di partenza preciso è stata la povertà che ha vissuto in passato, cosa che egli stesso ha rivelato nel 1987, a Perugia, quando a Umbria Jazz fu protagonista di concerto con Gil Evans. In quell’occasione in un’intervista disse: “Io sono stato povero e non l’ho mai dimenticato. Di una cosa sono sicuro: non voglio più essere povero”. Quindi quello che ha vissuto è stato per lui come un trampolino di lancio, come un qualcosa da cui doversi riscattare e ci è riuscito.
Sting, dalla musica alla lotta per il sociale
Prima di diventare un musicista professionista, Sting lavorò come scavatore e insegnante di inglese e di disegno. In quella occasione si presuppone sia nato il suo nome d’arte, perchè gli studenti lo trovavano molto severo e lo soprannominarono “Sting” ovvero pungiglione. Tenne i suoi primi concerti ovunque potesse ottenere un lavoro. Suonò con gruppi jazz, in vari locali dell’epoca, come i Phoenix Jazzmen e Last Exit. Nel 1976 Sting incontrò il batterista statunitense Stewart Copeland e il chitarrista corso Henry Padovani, con i quali formò il gruppo dei The Police. Erano gli anni d’oro del punk londinese e il trio iniziò a suonare in piccoli pub ed esordì su 45 giri con l’autoprodotto Fall Out/Nothing Achieving.
Padovani venne rimpiazzato tempestivamente da Andy Summers, veterano della scena musicale inglese le cui sonorità contribuirono a distaccare definitivamente il gruppo dall’originario sound punk. I Police debuttarono ufficialmente negli Stati Uniti nel 1978 con Roxanne. Il gruppo ebbe moltissimi album in testa alle classifiche europee e d’oltreoceano tra il 1979 e il 1983, anno della loro separazione. I Police hanno vinto sei Grammy Award nei primi anni ottanta, uno dei quali lo vinsero proprio con la loro canzone più famosa, Every Breath You Take.
Sting oltre ad essere uno straordinario musicista è anche un’icona dell’impegno a favore dei diritti dell’uomo. Sostiene da decenni Amnesty International. Ha sostenuto le madri di Plaza de Mayo e gli indigeni della foresta pluviale. E’ stato una delle voci di Band Aid e uno dei protagonisti del Live Aid; nel 2009 ha accettato l’invito di Zucchero, che è anche il padrino di sua figlia, a partecipare al concerto a favore delle vittime dell’esplosione del treno nella stazione di Viareggio. È stato un fiero oppositore della Brexit e ora è un grande ed entusiasta sostenitore dei vaccini contro il Covid.
Le ultime novità artistiche e musicali
Nonostante i suoi 70 anni non mancano le novità artistiche e musicali del cantante, che ha annunciato l’ uscita The bridge, il suo nuovo album, prevista per il 13 novembre. A ottobre e novembre è anche atteso da una residence al Caesar Palace di Las Vegas, che riprenderà a giugno e dove presenterà My songs, il suo nuovo spettacolo. Il 22 aprile 2022 invece sarà a Torino e il 19 luglio a Parma. Insomma 70 anni e non sentirli sotto ogni punto di vista.
Ilaria Cipolletta