Qualche anno fa Plaid Hat Games ci sorprese con Fiabe di stoffa, un gioco narrativo per tutta la famiglia che vantava un gameplay e un’estetica di tutto rispetto unite a una parte narrativa significativa e ben studiata. Oggi la stessa casa, localizzata in Italia da Asmodee, ci propone il discendente spirituale di quella bellissima avventura che per alcuni aspetti supera il suo predecessore, eccovi Storie di famigli.
Si parte da un libro, si finisce per riempire il tavolo
La scatola di Storie di famigli si fa notare subito tanto per il fantastico lavoro di illustrazione che ne presenta i personaggi principali quanto per le dimensioni non proprio agevoli. Nonostante ciò non rimpiangiamo una scatola grande quando lo spazio è occupato da materiale di gioco pregevole e che sia funzionale alla partita. Ecco cosa troviamo all’interno:
- Regolamento
- Libro dei luoghi
- Plance dei giocatori
- Miniature dei personaggi
- 86 Carte Abilità
- 41 Carte oggetto
- Segnalini status, risorse, obiettivi
- Cubetti salute
- 20 Miniature nemico
- Miniature dei personaggi
- Dado destino
- Diario della campagna
Senza contare l’app utilizzabile da browser o scaricandola su PC o Mac. Completano, per dividere e riporre il materiale all’interno della scatola troviamo da comporre anche dei pratici porta mazzi e un porta segnalini da assemblare.
Come giocare delle Storie di famigli
Storie di famigli è un gioco fortemente narrativo perciò è d’obbligo un pò di contesto. In una notte buia e tempestosa bussa alla porta del mago Merilio una donna inseguita e spaventata. Consegna una bambina ancora in fasce, la principessa di Principalia, supplicando di proteggerla e nasconderla. Il mago affida allora la piccola ai suoi quattro famigli e si prodiga nel cercare di fermare i malvagi inseguitori. Proprio qui inizia la nostra avventura.
Nel setup della prima partita siamo guidati direttamente dal tutorial dell’app; questo, da bravo master, ci mostra sia come preparare il tavolo che come svolgere le azioni che siamo interessati a compiere. Questo rende il regolamento di gioco quasi superfluo, tanto che alcune regole applicate digitalmente non saranno proprio spiegate, starà ai giocatori curiosi dedurre alcune meccaniche di gioco per prevedere le azioni nemiche.
Il Libro dei luoghi riporta un diverso tabellone con il relativo setup e le regole speciali su ogni pagina. Con il proseguire della storia sfoglieremo anche il libro, ottenendo così un riscontro diretto sul nostro avanzare all’interno dell’arco narrativo.
Durante un turno utilizziamo una mano di cinque carte Abilità per effettuare una qualsiasi combinazione di azioni disponibili. Andiamo da mosse comuni al genere, come ad esempio muoversi sulla mappa e foraggiare risorse, a quelle che invece sono peculiari del gioco: accudire la bambina, forgiare oggetti con i materiali raccolti o allenare abilità. Terminati i primi due o tre turni di gioco il meccanismo risulta estremamente facile e veloce ma non per questo banale. Intrigante anche la possibilità al termine di alcuni scenari di effettuare dall’app delle scelte che influenzano il proseguire della storia e il nostro percorso di gioco.
Con il proseguire del gioco i nostri personaggi andranno evolvendosi acquisendo nuove abilità, forgiando oggetti e consumabili da utilizzare e donandoci tutta la loro umanità nell’affrontare le difficoltà e accudire la principessa.
Una storia che vale la pena di vivere!
In tutta onestà il gioco è stato sorprendente. La fluidità con cui abbiamo condotto la partita già dal primo scenario ci ha fatto divorare un capitolo dietro all’altro avanzando in quello che è chiaramente un racconto non più rivolto alla prima infanzia ma una fascia leggermente più grande di avventurieri e alle loro famiglie. Peccato il doppiaggio della storia non sia disponibile anche in lingua italiana per i più piccini ma per chi non ha problemi a seguire i dialoghi in inglese è davvero piacevole.
Non abbiamo riscontrato particolari problematiche cercando anche di stressare un pò l’app che ci ha sempre risposto veloce e precisa. Nonostante la sua accuratezza però il supporto digitale a volte finisce per essere quasi ingombrante applicando regole che nel manuale non sono specificate ma che possono essere significative per le scelte dei giocatori. Questo porta a dover fare della “retroingegneria” per capire, ad esempio, sulla base di cosa i nemici si muovano o no.
La componentistica è ottima a livello tanto di cura estetica quanto di scelta dei materiali e sicuramente ci coinvolge nelle avventure dei quattro famigli che crescono e si evolvono sotto i nostri occhi assieme alla principessa che da neonata diventa una ragazza.
Insomma, Storie di famigli è un gioco che non introduce innovazioni pazzesche ma pesca a piene mani il buono del suo antenato Fiabe di stoffa e ne migliora alcuni aspetti per donare decine di ore di emozioni per grandi e piccini senza rinunciare a quel pizzico di sfida che le avventure devono contenere. Un titolo estremamente piacevole che merita assolutamente di essere intavolato e giocato.