Strage di Erba, oggi udienza di revisione del processo per Rosa e Olindo: il punto della situazione

Foto dell'autore

Di Alessia Spensierato

Torna dunque al centro delle cronache il massacro della corte di via Diaz, dove l’11 dicembre 2006 , in circa 20 minuti, con armi mai trovate, vengono uccisi con ferocia Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk di soli 2 anni, la nonna del piccolo Paola Galli e una vicina di casa Valeria Cherubini, accorsa dopo le fiamme divampate in via Diaz. Si salverà, solo per caso il marito Mario Frigerio, gravemente ferito alla carotide e unico testimone oculare della strage legata secondo l’accusa a contrasti di vicinato. I legali della coppia puntano su prove nuove, a loro avviso, che potrebbero portare alla assoluzione. Cinque anni dopo Olindo Romano e Rosa Bazzi, vicini di casa di Castagna, sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo per gli omicidi. La coppia è stata accusata anche del tentato omicidio di Mario Frigerio, marito di Cherubini, unico sopravvissuto. Venerdì 1 marzo la difesa di Bazzi e Romano presenta nuovi elementi per chiedere la revisione del processo: se non sarà accolta verrà confermata la condanna all’ergastolo.

Decine le persone in coda fin dalle prime ore del mattino per entrare nell’aula del Palazzo di Giustizia di Brescia in cui si discute oggi la richiesta di revisione della sentenza che ha condannato all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba dell’11 dicembre del 2006. I legali della coppia puntano su nuove prove che, a loro avviso, potrebbero portare all’assoluzione dopo 18 anni. In aula dovrebbero esserci sia Olindo e Rosa, in carcere dal gennaio 2007: i due in un primo momento avevano confessato per poi ritrattare. “Siamo di fronte a una manifesta inammissibilità delle richieste di prova” da parte della difesa, ha detto l’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro che, insieme al procuratore generale di Brescia Guido Rispoli, rappresenta la pubblica accusa.

Quelli presentati dalla difesa di Olindo e Rosa per chiedere la revisione del processo sulla strage di Erba “non sono fatti nuovi dal punto di vista probatorio” secondo l’avvocato dello Stato Domenico Chiaro, così come le intercettazioni che “non assurgono a dignità di prove”. Per quanto riguarda il presunto deficit mentale di Rosa Bazzi “c’è il sospetto che ci fosse interesse” da parte dell’imputata “a rispondere in modo scorretto ai consulenti. Non sa dov’è il Brasile, in Spagna, ha risposto”. E Olindo “inizialmente era apparso non avere rimorsi, poi la ritrattazione. Dategli l’Oscar a questo punto”.

Strage di Erba, Azouz si unisce alla richiesta di revisione: “Olindo e Rosa estranei ai fatti”

Azouz Marzouk, anche se inizialmente convinto della colpevolezza di Rosa e Olindo, aveva effettivamente già dal 2008 espresso tutta una serie di dubbi poi ribaditi nel corso degli anni, e nel 2019 aveva presentato alla Procura generale di Milano una richiesta di prove finalizzate alla proposta di revisione della sentenza di condanna di Olindo e Rosa in quanto si era accresciuta in lui la convinzione “che costoro non potessero essere gli autori di una strage così terribile”, un “eccidio che ricorda l’operazione di un commando”, scriveva nell’atto.   

L’istanza, dichiarata inammissibile, era costata a Marzouk un processo per calunnia in quanto, in sostanza, avrebbe accusato la coppia di essersi auto calunniata confessando il delitto, confessione che poi hanno ritrattato. Nella strage, compiuta l’ 11 dicembre 2006, morirono suo figlio di due anni, sua suocera Paola Galli e e una vicina di casa, Valera Cherubini, accorsa dopo che era stato dato alle fiamme l’appartamento della ‘mattanza’ con suo marito, Mario Frigerio che si salvò miracolosamente e divenne il testimone principale nel processo che portò all’ergastolo dei coniugi.