Strage in Florida: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontra gli studenti sopravvissuti nella “sessione di ascolto” alla Casa Bianca. E offre la sua soluzione: armare gli insegnanti delle scuole americane. E se invece bastasse intervenire prima, come per i femminicidi in Italia? Intanto Nikolas Cruz, il colpevole, rischia la pena di morte.

Strage in Florida: Nikolas Cruz con la sua avvocata Melisa Mcneill
Strage in Florida: Nikolas Cruz con la sua avvocata Melisa Mcneill credits: ansa

È ancora forte l’eco della strage in Florida, degli insegnanti e degli studenti morti nella scuola di Parkland. Ancora troppo fresco il dolore delle 17 perdite causate dall’attacco ad opera di Nikolas Cruz. Nel frattempo è giunto il momento della sessione di ascolto alla Casa Bianca. Donald Trump, o meglio la presidenza Usa, ha accolto gli studenti sopravvissuti alla strage. E si è detto possibilista sull’ipotesi di armare gli insegnanti.

Il biondo tycoon, che il voto e le circostanze degli ultimi due anni hanno fatto diventare presidente degli States si dice disposto a considerare l’idea che gli insegnanti possano essere muniti di armi, per poter reagire in simili episodi. Ovviamente appositamente formati, come se lavorassero in un paese in guerra. E non in una nazione capace di trovare una soluzione meno pericolosa. La proposta, va detto, arriva da uno dei presenti alla sessione di ascolto, non da Trump. Ma il tycoon ha risposto “la esamineremo con attenzione”, il che vuol dire che non è contrario.

Intanto lo sceriffo della contea, teatro della strage in della Florida, ha ordinato che i responsabili autorizzati a farlo comincino a dotarsi di fucili sul territorio scolastico. Le armi, ha spiegato lo sceriffo Scott Israel, verranno tenute in auto di pattuglia quando non saranno in uso, questo fino a quando non verranno messi in uso apposite sicure e armadietti dove custodirle in sicurezza. Inutile ricordare che la strage è avvenuta proprio perché Cruz era in possesso di troppe armi. Nonostante fosse già stato segnalato all’Fbi. E che sarebbe bastato, forse, arrivare prima e fermare il colpevole. Prima che diventasse un omicida.

Strage in Florida: Nikolas Cruz rischia la pena di morte

Passando al colpevole della strage in Florida, il 19enne Nikolas Cruz, il killer del liceo di Parkland, rischia la pena di morte. L’accusa, il procuratore dello stato Michael Satz, non esclude di richiederla perché «questo è certamente il tipo di causa per cui è stata progettata». Cruz è stato incriminato con 17 capi d’accusa per omicidio premeditato. Il suo avvocato, Melissa McNeill, ha fatto sapere che potrebbe dichiararsi colpevole proprio per evitare la pena di morte. Secondo la Cnn, inoltre, Nikolas Cruz nell’ultimo anno avrebbe acquistato fino a 10 fucili.

Ma, torniamo a ripeterlo, Cruz poteva essere fermato. Sei mesi fa lo ha segnalato uno youtuber, poi, a gennaio, un conoscente del ragazzo per “il possesso di un’arma da parte di Cruz, il suo desiderio di uccidere, i post inquietanti sui social e l’eventualità che potesse compiere una strage in una scuola”. Più che armare gli insegnanti non si potrebbe pensare di togliere le armi agli studenti?

Federica Macchia