Dell’innovazione esistono varie declinazioni. Innovare significa creare qualcosa di nuovo, ma anche guardare a qualcosa che già esiste con altri occhi. L’Interior Design di Studio Gad si muove sulla linea dell’innovazione portando il cambiamento in tutti quei luoghi della nostra vita che abbiamo sempre dato per scontati, modificandone il gusto, le modalità, l’aspetto, con la sola capacità di portare al loro interno la voce di un’identità.

Interpretare con un nuovo linguaggio quello che “è sempre stato così” è il compito più nobile che un team di designer può darsi. Perché migliorare è sempre possibile, ma trovare il modo per farlo (e bene), non è da tutti. Soprattutto perché bisogna partire dalla definizione Design, e viene prima di un progetto o di uno stile: la designazione che significa dare un nome alle cose, riempire uno spazio di un valore identitario che valga per sempre. Senza tempo, ma nel tempo.

Su questa linea sono nati i progetti di maggior valore di Studio GAD, realizzati in luoghi che appartengono a edifici storici della città di Roma e portano con loro un’eredità importante.

Il Caffè delle Esposizioni

Il vociare che arriva dal Caffè delle Esposizioni è anch’esso fatto di arte. Il caffè si trova all’interno della struttura neoclassica del Palazzo delle Esposizioni che ha aperto le sue porte nel 1883 e si è fatto portatore del messaggio dell’arte. Il suo caffè quindi non poteva che essere un richiamo alla creatività e un luogo dove la conversazione potesse muoversi libera di ricordare e immaginare. Il Caffè Bistrot è stato progettato con uno stile moderno e pop, fatto di colori forti, linee geometriche e contrasti cromatici che richiamano la Bauhaus e suddividono perfettamente lo spazio in differenti zone.

L’identità di un bar-bistrot che appartiene a un museo non poteva che essere il più simile possibile a un’istallazione del museo, un’estensione dell’atmosfera e dell’arte, capace di accogliere stimoli e crearne di nuovi.

Così come gli interni, anche l’offerta culinaria è stata curata nel dettaglio. Al Caffè delle Esposizioni si può bere un caffè, un drink o un bicchiere di vino, ma si può anche gustare il menù appositamente creato dallo chef Mattia Terzo che ha elaborato i piatti della tradizione italiana aggiungendo un tocco cosmopolita.

MEDITERRANEO il ristorante del MAXXI

La progettazione preliminare in fase di gara del ristorante Mediterraneo del MAXXI di Roma è nato dall’innovazione nel Design di Studio GAD unito alla sensibilità di MisaLab, uno studio di architettura tutto al femminile.

In un contesto di arte contemporanea come è quello del MAXXI, non poteva che nascere un luogo di incontro tra tutte le culture che hanno fatto del nostro Bel Paese la commistione di idee, arte, innovazione, che è.

Questa è la visione che è alla base del Silos costruito all’ingresso del ristorante Mediterraneo. Una sovrapposizione di materiali come la terracotta, la ceramica smaltata, il vetro e il legno, che rappresenta in tutto e per tutto il nostro Mediterraneo. La figura del Silos è come un contenitore, che abbraccia e racchiude tutto ciò che riguarda la nostra identità di popolo italiano, e l’unione dei diversi elementi danno invece l’idea del movimento del Mare Nostrum, un’onda di ricchezza ricca di storia che ci ha formato.

MEF, Via XX Settembre, Roma

Il progetto architettonico del bar MEF nasce dal periodo umbertino e sfocia nella Belle Époque. L’idea che il MEF ha fatto nascere nel team di artisti designer di Studio GAD è stata quella di sfruttare la struttura esistente, come le sue splendide volte a crociera e il forte verticalismo degli spazi, ed esaltarla ancora di più. Nessuna chiusura con pareti, ma ampissime vetrate di ferro e vetro che danno respiro al locale, un respiro che sa di storia.

La storia passata raccontata anche dai materiali, gli stessi che venivano sfruttati al massimo nei tempi passati perché la disponibilità non era così ampia come oggi. E allora ecco riaffiorare il noce nazionale, l’ottone, il ferro e le laccature forti, i fondamenti dell’arredamento d’interni di quei tempi. Il MED racconta tutta questa storia, la riporta all’attenzione, rinnovata nell’aspetto ma sempre antica e saggia nel profondo.

IPSSEOA Amerigo Vespucci

Il ristorante didattico Vespucci “10 e lode” è uno spazio polifunzionale dove gli alunni possano interagire con gli avventori in un luogo dove produrre e imparare in un flusso costante. Studio Gad ha immaginato questo spazio nella progettazione preliminare in fase di gara come un luogo capace di esaltare un solo protagonista: il cibo.

Il cibo è luogo e creazione, e questa magia inizia proprio nella cucina, che in “10 e lode” è il centro nevralgico dello spazio. Grandissima, a vista, con il blocco cottura centrale che si offre e guarda alla sala come l’attrice protagonista a teatro coinvolge il pubblico in platea. Il passavivande è visto in questo contesto come l’anello di congiunzione tra l’insegnante in cucina e la sala, e permette di trasformare tutta la stanza in un’aula didattica dove gli alunni imparano nel modo migliore possibile: facendo.

Non servono muri o pareti per dividere gli spazi. La stessa funzione è asservita dagli arredi, come la grande panca angolare, e dai tavoli sociali che sono fatti per accogliere lezioni e riunioni, separati dalla sala centrale. All’interno del progetto di riqualificazione il centro nevralgico delle attività scolastiche “10 e lode” diventa anche un punto Green della zona con un parcheggio per le biciclette e un orto urbano dove imparare l’arte della coltivazione, così importante per gli chef di domani.

Il progetto nasce per essere una Bauhaus della gastronomia, e porta con sé un grande obiettivo: essere la prima realtà in Italia che accoglie in un unico posto un ristorante con una struttura ricettiva, che offre non solo formazione agli alunni, ma è anche un’importante slancio culturale anche per il quartiere in cui si trova.