Superlega, continua la lotta intestina nel mondo del calcio europeo

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Di Redazione Metropolitan

Le polemiche sulla Superlega ancora continuano, nonostante il progetto sia stato fermato sul nascere. Secondo Andrea Agnelli, però, li mire della “competizione europea rivoluzionaria” non sono state spente, con i club firmatari che sono ancora impegnate da un contratto. Alexander Ceferin, numero uno della UEFA, continua a scagliarsi contro il torneo.

Superlega, l’attacco di Alexander Ceferin

Ecco cosa ha detto il numero uno della UEFA durante il ‘Business of Football Summit’, organizzato dal Financial Times:

Non è calcio, ma parliamone comunque. Sono stanco di questo progetto non calcistico. La prima volta lo hanno lanciato nel mezzo della pandemia, ora durante la guerra: vivono in un mondo parallelo. Mentre noi lavoriamo per salvare giocatori in questa situazione, loro vogliono rilanciare questo progetto. Possono pagare chiunque per dire che è un bel progetto, ma resta una idea senza senso. Tra l’altro, uno dei dirigenti che ora è tornato a spingere per questo progetto mi ha chiamato per scusarsi, però ora comunque tira dritto“.

Poi l’attacco (poco) velato all’ex amico Andrea Agnelli:

Per loro i tifosi sono consumatori, per noi i tifosi sono tifosi. La cosa interessante, inoltre, è che criticano Uefa ed Eca, ma uno di loro era presidente dell’Eca  e una settimana prima del lancio della Superlega lodava il sistema presente. Possono giocare le loro competizioni, nessuno glielo vieta. Ma se vorranno giocare le loro competizioni, non potranno giocare le nostre. La nuova Champions è in stile Superlega? No, è qualcosa di completamente diverso. Ci sono cose ancora da chiarire, per questo la decisione finale non c’è ancora. Chiunque compari le due cose non è serio. Oggi abbiamo 32 squadre in Champions, ne avremo 36 ma dobbiamo ancora capire come aggiungere quattro posti. Ci saranno più posti per medie e piccole leghe. E non confronterei la situazione Superlega con quella con la Fifa, con la Fifa discutiamo ogni giorno. Il mondiale biennale è un progetto che nessuno vuole. Ne abbiamo discusso con Infantino e stiamo discutendo per altre opzioni, ma sono sicuro che troveremo soluzione“.

Andrea Agnelli: “Il nostro progetto non è fallito”

Sempre durante ‘Business of Football Summit’, evento organizzato dal Financial Times, il presidente della Juventus ed ex numero uno dell’ECA ha detto:

La Superlega non è fallita. Non accetterò domande su Tebas. Ritengo che il calcio in Europa abbia un disperato bisogno di riforme, l’Uefa sapeva che come presidente della Juventus stavo lavorando a qualcosa di diverso. Si tratta di un lavoro collettivo di 12 squadre che hanno firmato un contratto di 120 pagine, che resta vincolante per 11 di quei club. Il compromesso non è più una scelta, abbiamo bisogno di cambiamenti più profondi. Quello che pensiamo è che la struttura del governo non sia adatta allo scopo, non penserei ai prodotti alternativi ma a come è gestito il settore. Se vedo il mio club giocare in Champions League tra 5 anni? Sicuramente lo vedrò impegnato nella principale competizione europea. Mi siederò e sosterrò una governance trasparente. Aspetterò che il Consiglio di Giustizia Europeo ci faccia sapere se l’attuale organismo sia idoneo allo scopo“.

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