Davide Brivio, team manager Suzuki MotoGP, sta ampliando i suoi orizzonti. Entro Aprile, ha spiegato, verrà presa una decisione per quanto riguarda la creazione di una scuderia satellite. Attualmente la casa di Hamamatsu e quella di Noale (Aprilia), sono gli unici due marchi a non avere un team derivato.
Più prototipi in MotoGP, più dati per Suzuki
Con la vittoria del campionato massimo di Joan Mir, la Suzuki è diventata una delle case più importanti di tutto il paddock. Un risultato notevole visto che è l’unico costruttore a contare solamente due prototipi. Un team satellite porta con se numerosi benefici, uno dei quali riguarda la raccolta di dati: avere varie moto in pista infatti permette agli ingegneri di confrontare molti più valori in un lasso di tempo decisamente inferiore, ciò permette di individuare con più facilità e precisione, tutti quei piccoli “difetti” di prototipazione. L’assenza di un team secondario, conferisce un valore aggiunto al mondiale appena conquistato dal team di Brivio poiché la Suzuki è il primo marchio a conquistare il titolo mondiale senza disporre di un team satellite. Secondo il team manager però, sono necessari lavori di ampliamento. Il team Ecstar ha quindi espresso il desiderio di schierare altre due moto sulla griglia di partenza.
Ciò che sappiamo è che attualmente tutti i team derivati sono legati contrattualmente fino al termine della stagione 2021, eccezion fatta per il team Gresini, che cambierà motorizzazione e per la KTM, in procinto di siglare nuovamente con la Tech3, una mera formalità per gli austriaci. Secondo Brivio, in Giappone dovranno decidere entro Aprile, così da garantire le tempistiche necessarie alla creazione di un’altra struttura entro il 2022.
Le parole di Brivio
E’ davvero necessario un secondo team? Davide Brivio ha risposto così:
“A proposito di team satellite, ne abbiamo parlato a lungo. Da un certo punto di vista si potrebbe pensare che non sia necessario perché abbiamo vinto il titolo, ma i nostri ingegneri non sono d’accordo perché in pista sentiamo la necessità di avere più informazioni e due piloti in alcune situazioni non sono sufficienti. Per noi è molto più difficile raccogliere dati rispetto agli altri costruttori. Detto questo noi come team factory vorremmo avere più informazioni e condividerle, ma questo progetto deve ottenere l’approvazione del top management di Hamamatsu. Naturalmente l’obbiettivo è quello di avere un team satellite nel 2022 ma dobbiamo decidere in anticipo, direi per Marzo o massimo Aprile, altrimenti non avremo tempo per organizzarci. E’ ancora un lavoro in corso e non abbiamo preso una decisione definitiva”.
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Andrea Perfetti
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