Cronaca

Tap: Cinque Stelle nei guai

La Tap si farà. Il Movimento Cinque Stelle tradisce uno dei punti del suo programma, nessuno dovrebbe gioire perchè avere al governo un partito che non rispetta gli impegni è negativo comunque la si pensi. Dopo l’ok del Ministero dell’Ambiente arrivato in settimana, Conte non ha potuto far altro che approvare il progetto. Entrare a Palazzo Chigi vuol dire anche accorgersi che alcune opere travalicano i confini nazionali. Questo è il caso del Tap, un gasdotto che si inserisce a pieno titolo nella “guerra del gas” in atto tra Usa e Russia.

(Foto dal web)

Trans Adriatic Pipeline (TAP), l’ultimo tratto di un gasdotto che parte dal lontano Arzebaijan, unico alleato Usa nell’area del Mar Caspio. Quest’opera mira a minare la dipendenza Europea in fatto di energia nei confronti di Mosca. Una “guerra” ben più grande dei comitati, ma anche delle promesse elettorali dei Cinque Stelle. Di Maio sostiene di aver avuto le mani legate dalla penale di 20 miliardi che Roma avrebbe dovuto pagare nel caso in cui si fosse tirata indietro. Calenda nega l’esistenza della suddetta penale, Salvini gongola:

“Per famiglie e imprese italiane pagare di meno l’energia è fondamentale, quindi ben vengano opere pubbliche che aiuteranno l’Italia e gli italiani a risparmiare”.

Così il leader della Lega prende le distanze dall’alleato di Governo, anche sulla Tav si apre una crepa tra il Carroccio e i grillini, questa volta a parlare è Di Maio.

 “Da sempre noi siamo contrari alla Tav, e soprattutto è nel contratto di governo. Credo che in questo momento nessuno del governo a Roma abbia intenzione di foraggiare quell’opera”

Fonti interne alla Lega fanno sapere che la posizione leghista non cambia, il Contratto di Governo inizia così a perdere la sua credibilità. Tav, Tap, acronimi che sminuiscono la portata di questi progetti che, volenti o nolenti, coinvolgono interessi internazionali. Di conseguenza non è così facile per l’Italia tirarsi indietro, qualsiasi sia la posizione espressa nel contratto di Governo. Intanto i comitati scendono in piazza nel leccese, tessere elettorali stracciate e tanta rabbia. Semplificare ciò che semplice non è ha causato danni elettorali a molti governi nella storia italiana. In questo caso il Governo del Cambiamento si è reso conto che cambiare non è sempre possibile.

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