Tassisti in protesta ottengono una mezza vittoria

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Di Antonio Farris

La protesta dei tassisti, o tassinari in onore al grande Alberto Sordi che dedicò loro una pellicola del 1983, ha ottenuto una mezza vittoria. Alcuni episodi di protesta dapprima pacifica, sono sfociati poi in scontri. Nella capitale, è esplosa anche qualche bomba carta. Lo scopo è riuscire a convincere il governo a rivedere il testo del Ddl.

Articolo 10: il Ddl Concorrenza deve essere modificato

Le proteste dei tassisti non si fermano. Nella giornata di giovedì 14 luglio, la protesta romana ha ottenuto una mezza vittoria. Azzoppata dalla dichiarazione del ministro per le infrastrutture Enrico Giovannini che riferisce al portavoce dei professionisti del tassametro che non se ne parlerà fino a lunedì.

L’articolo 10 del disegno di legge, in sostanza acuisce la concorrenza dei servizi web di mobilità offerti dai colossi come Uber. Inoltre, a scatenare l’ira, è stata anche la parte dell’articolo 10 che “promuove la concorrenza anche in sede di conferimento delle licenze”.

Il fantasma della concorrenza

Una proposta di liberalizzazione del settore del trasporto pubblico non di linea era già stata avanza dall’allora ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, nel 2006, con il secondo mandato del governo targato Romano Prodi. Ciò ha risvegliato un sentimento di protesta rimasto assopito fino a oggi.

Ma da allora, non è stata percorsa molta strada. I tassisti e i sindacati continuano con l’ostruzionismo rinfoltendo le fila delle categorie che hanno protestato per i rincari delle materie prime che gravano sui loro bilanci e per il silenzio del governo che secondo loro starebbe usando la strategia del “muro di gomma”, cercando di evitare il confronto ma favorendo aziende non italiane.

I tafferugli dei tassisti in protesta a Roma

Manifestazione tassisti a Roma, in atto cori accompagnati da petardi e fumogeni. 13 LUGLIO 2022, ROMA,. ANSA/EMANUELE VALERI

Non solo i tassisti della capitale ma sono comparsi striscioni i cui autori sono “Taxi Milano” e “Taxi Firenze”. Ai ranghi si sono aggiunti anche Torino e Napoli. «La protesta non si fermerà. Non avverrà nulla fino a lunedì, ma lunedì saremo nuovamente qui», riferisce il portavoce dei tassisti dopo aver ricevuto la notizia da parte di Giovannini che la discussione sull’articolo 10 del ddl Concorrenza si sarebbe fermata per il week-end.

Alla protesta del 14 luglio, sono seguiti tafferugli fomentati da cori già noti come: “Giornalisti Terroristi”. Ricevuta la notizia che la votazione sull’articolo 10 si sarebbe fermata, i tassisti hanno esultato. Ma la vittoria è comunque a metà e fino a quando non sarà completa, rimarranno incatenati nei pressi della sede del governo fino a una risoluzione totale.