Tav, nodo ancora tutto da risolvere. Dopo cinque ore di vertice non arriva la decisione. L’esecutivo prende tempo e chiede un bilaterale con la Francia sui criteri del finanziamento.
Tav che, dopo il vertice notturno tra il premier Conte e i due vicepremier Di Maio e Salvini, rimane bloccata tra le mura di Palazzo Chigi che parla di criticità da discutere con gli altri Paesi partecipanti al progetto. E saranno necessari ulteriori incontri non essendoci l’accordo finale.
Il vertice notturno
In realtà, per decidere sulla Tav, non sono bastate diverse ore di confronto tecnico sui numeri delle analisi costi-benefici e sui pareri giuridici della mancata realizzazione. Né il successivo confronto politico. Così declama una nota sintetizzata di Palazzo Chigi.
“Sono emerse criticità che impongono una interlocuzione con gli altri soggetti partecipi del progetto, al fine di verificare la perdurante convenienza dell’opera. All’esito del confronto si è convenuto che l’analisi costi-benefici sin qui acquisita pone all’attenzione del Governo il tema del criterio di ripartizione dei finanziamenti del progetto tra Italia, Francia e Unione Europea”. (Palazzo Chigi)
Ora il premier Giuseppe Conte pensa ad un approfondimento giuridico sui bandi di Telt (la società italo francese che deve realizzare il tunnel di base). E ad un confronto con la Francia.
Luigi Di Maio allontana l’ipotesi di una crisi di governo
Ancora di più, Luigi Di Maio, arroccato sulla sua posizione di no-Tav, definisce “tosto” l’esito del destino della Torino-Lione.
“Crisi di governo no. Ma vertice infruttuoso sì. Ci riproviamo oggi“. (Luigi Di Maio)
Comunque, il vicepremier punta a rivedere la Tav.
Matteo Salvini dichiara fondamentale la realizzazione dell’opera
Matteo Salvini mantiene la sua linea pro-Tav che la definisce utile per la crescita del nostro Paese. E torna in auge l’ipotesi del referendum.
“Non sono stato eletto per bloccare ma per sbloccare. Ribadisco che gli italiani mi chiedono, meritano e si aspettano crescita e futuro. Voglio un paese che va avanti, non che torna indietro”. (Matteo Salvini)
Quindi, tra Lega e M5S vi sono posizioni distanti che hanno fatto ipotizzare anche una proroga di ulteriori 48 ore rispetto al termine ultimo di domani, venerdì 8 marzo. Intanto oggi, alle 19,è convocato un Consiglio dei ministri. Difatti, il tempo per una decisione sta per esaurirsi: scade lunedì. E c’è il rischio di perdere 800 milioni di finanziamenti europei se l’opera verrà bloccata.