Cinema

Taverne e osterie raccontano il cinema

C’era una volta la macchina del cinema che non si spegneva con l’abbassarsi delle luci sul set. Continuava a girare, motore e pellicola. In una Roma assonnata, con le frivolezze notturne dei divi. E i bagliori accecanti della rinascita del dopoguerra. Vi era un intreccio segreto, quasi nascosto, tra Roma, le sue tradizioni culinarie, e la vertiginosa vita del cinema. Così florida e lucente negli anni della dolce vita. Trame, incroci, tutto si compiva e si consumava intorno ad un tavolo. Tra i sotterfugi e i segreti di un oste compiacente.

Roma era teatro a cielo aperto. Coreografia naturale delle avventure. E gli attori del cinema erano veri, di assoluto fascino. Con un velo di mistero che li accompagnava ovunque. Aurea bellezza senza tempo. Le immagini rubate, l’attimo colto al momento e posto giusto, hanno ispirato la carriera del paparazzo. Specializzato nel febbrile mondo delle celebrità. Uno dei più famosi, Rino Barillari. The King, noto per una scazzottata con l’attore Peter O’toole, con cui ebbe la peggio. Un calcio da Ava Gardner, e i tavolini addosso dalle guardie del corpo di Frank Sinatra.

E Roma era più felice

Via Veneto Roma - Foto web
Via Veneto Roma – Foto web

Un ristorante in via Veneto, fu chiamato The Cabiria. Omaggio a Giulietta Masina che lì girò con Amedeo Nazzari, Le notti di Cabiria. Mentre, al Cafè de Paris, con i suoi tavolini scenografici all’aperto, si sorseggiava un caffè accanto alla “Hollywood sul Tevere”. Ancora oggi, brillano al suo interno, ammucchiate, le foto dei tempi che furono. Amarcord, sfolgoranti di luce propria, con tutti i più famosi radunati.

Oste, patrimonio di cultura

Foto ph Federica De Candia
Foto ph Federica De Candia

Quello che sembrava un frivolo vociare, un ultimo pettegolezzo origliato prima di sparecchiare il tavolo, nel tempo è divenuto un patrimonio. Frammenti di un mondo perduto, ricordi che oggi sono tesoro. Lo conoscono tutti, in un angolo un po’ appartato vicino Ponte Milvio. È un ristorante storico, la tana delle celebrità già dai tempi di mio nonno. Stuzzicando uno dei due proprietari, si sogna ad occhi aperti. Maurizio, un simbolo degli anni ruggenti, intrigante intrattenitore. Poeta e cerimoniere d’antan, sfuggito dalla penna di un ritrattista. Occhiali sul naso, marchio di fabbrica della sua simpatia. E baffi folti, che sembrano la ali di ogni parola che pronuncia. Sul vento dei ricordi, il noto oste, si lascia andare, in un viaggio inusuale tra aneddoti e curiosità.

Ingrid Bergman e Roberto Rossellini - Dal web
Ingrid Bergman e Roberto Rossellini – Dal web

Ha visto con i propri occhi gli sguardi complici tra Roberto Rossellini e Ingrid Bergman. Che reduci da Stromboli cercavano un rifugio tranquillo, al riparo da sguardi indiscreti. Entrambi sposati si sono innamorati e tutto il mondo ne parla. L’attrice che sapeva dire (e scrivere) solo “ti amo” in italiano, grazie ad una fortunata e profetica lettera, diviene attrice promessa e promessa sposa del suo destinatario. Il potere delle parole!

A bocca piena

Collage cinema, ph Federica De Candia
Collage cinema, ph Federica De Candia

I gusti a tavola parlano tanto, sono rivelatori dell’intimo della persona. E se generosamente il ristoratore te li rivela, avremo la storia delle celebrità, deliziate a mangiare le fettuccine. Le uniche “doppio burro” della capitale. Foto, disegni, poesie, sono omaggi e ringraziamenti unici, a firma dei famosi, per onorare il locale visitato. Anna Magnani scrive un pensiero “Se in paradiso si mangia, si dovrebbero mangiare le fettuccine…”.

Foto ph Federica De Candia
Foto ph Federica De Candia

Monica Vitti, bellezza austera, con la pettinatura di scena dal film Polvere di stelle, immortalata con l’espressione seria. Comica, anche senza volerlo, al tavolo con Alberto Sordi. E, chissà perché, di quest’ultimo, sembra che arrivi anche la voce. Clark Gable, con il sorriso conquistatore nell’immagine bianco e nera. Compiacente della sua bellezza anche mentre impegnato con un piatto di tagliatelle fumanti. Frank Sinatra stringe la mano al proprietario, con il trasporto dell’italo americano tornato a casa.

Collage cinema, ph Federica De Candia
Collage cinema, ph Federica De Candia

Sophia Loren accenna a mangiare la pasta direttamente dalle mani del padrone di casa. E un giovane Carlo Verdone, capace di arrossire davanti l’obiettivo, in una più recente foto a colori. Candido, come il figurino del suo film Borotalco. E l’americano Orson Welles, che si lascia trasportare dalla goliardia del ristoratore. Dimenticando la compostezza della sua immagine. Affamato e divertito come in una colonia estiva.

Luoghi di convivio e personaggi illustri

Una taverna, fu cuore e vanità romana. Dove si consumò la tormentata storia d’amore tra Liz Taylor e Richard Burton. Dove Audrey Hepburn passava le serate. Il suo creatore, dal nulla, fondò un tempio del fascino. La tappa fondamentale delle vacanze romane degli hollywoodiani. Un oste per amico, con cui non annoiarsi mai. Fu lui la fortuna del locale. Suo istrionico regista, amante delle liete brigate.

Niente fiori e diamanti

Liz Taylor e Richard Burton, a Roma - Foto web
Liz Taylor e Richard Burton, a Roma – Foto web

Liz Taylor la conquistò con una mozzarella. Questo rimane scritto negli annali della taverna. E in una teca, esposta come cimelio, restano i sandali della diva. Li lasciò dopo una serata a ballare a piedi scalzi. Si racconta che lo stesso proprietario, Mimmo, il cui nome non rende giustizia alle sue americanate scorribande, fu chiamato in pieno derby all’Olimpico. Dall’altoparlante, perché Liz lo cercava. “Quelle cose” che sembrano raccontate per passare una serata. A cui crede solo il tuo amico intimo che ti vuole bene.

“Coraggio, il meglio è passato”, diceva Ennio Flaiano. Resta, “Marcello come here”. Poche parole in inglese che chiunque riconosce. E le ripensa in mente nella stessa pronuncia americana che le ha rese famose. Come resta il sapere, che passa anche attraverso un tavolo. Calore umano e fettuccine.

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