Teatro La Scala: il tempio della musica lirica nel mondo

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Di Marina Lotito

In un misterioso incendio arde il Teatro Regio Ducale: dalle sue ceneri, il 3 agosto 1778, viene edificato un nuovo teatro, il Teatro La Scala, il tempio milanese della musica lirica, che ha fatto la storia di molti direttori d’orchestra, ballerini e musicisti, come Maria Callas, il cui fantasma, secondo la leggenda, sembra ancora aleggiare nel famoso teatro.

Teatro La Scala: le origini del teatro dell’aristocrazia

Teatro alla Scala- Photo Credits: giornaledelladanza.com
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Per ricostruire la storia dell’antico teatro milanese, è necessario ricordare con un flashback, il leggendario incendio della Festa di Carnevale, del 1776, in cui il Teatro Regio Ducale, il fulcro della vita dei milanesi, diventa solo un cimelio, e il nuovo Teatro La Scala, sovvenzionato da delle famiglie benestanti, viene eretto sulle antiche vestigia della Chiesa di Santa Maria alla Scala, nell’antico Cortile del Palazzo Reale.

Il teatro milanese, costruito su disposizione dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, su progetto dell’architetto Piermarini, vanta di una disposizione a ferro di cavallo, organizzata su quattro ordini di palchi: diviene il modello per tanti teatri europei, come quello viennese. Fin dagli albori, il teatro, diventa il foro dei milanesi, la “piazza del mercato” dove vengono discussi gli affari commerciali, tra nubi di fumo e un bicchiere o due di alcool, e non solo le corse dei cavalli e il gioco d’azzardo, ne fanno da padroni….

Il periodo napoleonico e il teatro del popolo

Con l’avvento di Napoleone, intorno all’anno 1807, gli stemmi nobiliari delle antiche famiglie aristocratiche, smettono di primeggiare sugli archi, che vengono rinomati con delle incisioni: tra leoni alati e medaglioni, che impongono la loro veemenza sul teatro, che anche per l’Imperatrice d’Austria, doveva essere il piu’ grande al mondo.

La Marsigliese, inno francese, è la prima melodia e il primo spettacolo pubblico e gratuito del Teatro La Scala: il teatro dell’aristocrazia, acquisisce il nominativo di Teatro del Popolo; da quel momento, numerosi interpreti della musica lirica, solcano il palco del teatro, tra i primi Donizzetti e Verdi, con la sua famosa opera “L’Aida” e poi con il “Nabucco“, il trionfo del canto patriottico, di un popolo, gli ebrei, sconfitti, trafitti al cuore: è l’inno del Risorgimento italiano, che suscita fermento, suscita sentimento nei milanesi.

Teatro La Scala: gli albori di una nuova era

L’anno 1883, segna una nuova epoca: l’inventore Thomas Edison illumina col suo estro, il primo teatro al mondo, il teatro La Scala.. e così il lampadario centrale, col suo luccichio di cristalli finti, conferisce una nuova luce alle scene. Questo è il periodo di splendore per il teatro milanese, anche se costretto a chiudere i battenti dalla crisi sociale e dai socialisti, ma che rivede la luce del successo, alla riapertura “delle danze”, con “Edgar” di Puccini, sotto la direzione del Maestro Toscanini.

Con l’avvento del Fascismo e della Seconda Guerra Mondiale, la fama del teatro cade ancora una volta nell’oblio di una nuova eclissi, ma l’anno 1946, è quello decisivo della rinascita: il teatro viene ricostruito e viene restituito alla sua antica gloria, con l’esecuzione della “Gazza Ladra” di Rossini, sempre diretta dal Toscanini. La fiamma del successo del teatro vacilla, ancora una volta nel 1968, l’anno conosciuto in tutto il mondo per la contestazione giovanile: anche qui, nel cuore pulsante della vita del milanesi, dei giovani attaccano dei signori in smoking, accusandoli di estrosità, “sono dei borghesi sfruttatori”.

Teatro La Scala: l’organismo immortale

Il Teatro La Scala è conosciuto in tutto il mondo, per i personaggi illustri che hanno calcato le sue scene: come la ballerina Carla Fracci, che è diventata la protagonista del balletto, in questo teatro, emulando con le sue morbide linee e la sua leggiadria, il volo della libellula, pronta a librarsi libera in cielo; altri protagonisti delle scene del teatro sono senza dubbio, i tenori Pavarotti e Maria Callas, che con i “Vespri siciliani“, ha incantato il mondo, con la sua voce che dal cosiddetto “Punto Callas“, vibra e aleggia per tutti gli angoli del teatro.

Il 2004, è l’anno del cambiamento, per il Teatro La Scala, che viene ritoccato dall’architetto Maria Botta, conferendogli una maggiore profondità visiva, per rimarcare la storicità delle sue facciate; la moquette rossa che sino ad allora aveva portato fortuna ai protagonisti del teatro, perde la sua importanza, per essere sostituita da un pavimento in legno acustico “per conferirgli il massimo godimento musicale”, come lo definisce Stendhal, mentre le pareti del tempio della musica vengono rivestite di intarsi dorati e di damasco rosso, “non si può immaginare nulla di piu’ solenne” sempre secondo il grande scrittore. Riprendendo il pensiero dell’evoluzionista Wilson, La Scala, è un organismo immortale, non per i grandi personaggi che l’hanno resa protagonista, che pur sempre non possono desistere alla morte, ma, in quanto, come nel caso dell’ opera “Europa riconosciuta“, di Salieri, che commemora l’inaugurazione del teatro, ogni Festa di Sant’Ambrogio, le note musicali dell’organismo immortale resteranno vive nel tempo.

Marina Lotito

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