
“La nostra è una società omofoba e razzista. Ci sono ancora troppe persone che si devono nascondere. Questo ci porta indietro rispetto agli altri paesi, siamo un popolo troppo abituato a giudicare se una donna è grassa o no”: queste le parole di Carolina Morace, tecnico della Lazio femminile, ai microfoni di Radio Anch’io Sport.
Le sue considerazioni – riportate da Ansa – nella giornata di oggi, quella dedicata alle Donne, si fanno sentire trascinandosi dietro un’eco che non fa altro che rimarcare uno scenario in cui tutti noi – uomini e donne insieme – non abbiamo proprio nulla da festeggiare. Eppure di tempo per riflettere ne abbiamo avuto: quante volte ci siamo chiesti quali modifiche avrebbe apportato il Coronavirus? Quante volte abbiamo sentito un cambiamento dentro di noi? Solo effetti dei tempi dilatati, a quanto pare. E la nostalgia per quelli’ vecchi’ è talmente forte che la “normalità” – anche se negativa – la rivogliamo indietro proprio tutta intera.
Quando una donna in panchina in Serie A, chiedono a Carolina: “Quando chi lo sceglierà lo farà con più attenzione. Per noi donne ci vuole un background incredibile”, risponde lei, aggiungendo quanto il Covid abbia causato al calcio ‘un danno enorme’: “Non solo femminile ma tutto il calcio in generale. Pensiamo a quello dilettantistico […] Oggi tutti vanno a giocare a tennis o a padel. E’ un allarme per il mondo del calcio”.
La Morace ha poi concluso parlando della sua avventura nella Lazio femminile: “Siamo in corsa per la promozione, è tutto ancora aperto. L’aver investito su di me significa investire su un progetto e la dice lunga su quanto il presidente Lotito ci tenga al calcio femminile. Non l’estemporaneità di un anno ma un progetto di diversi anni”.
Francesca Perrotta