Un addio, un litigio, una separazione che ha generato tantissimo rumore all’interno del circuito del tennis internazionale. La fine della storia professionale del binomio Djokovic-Ivanisevic non è certamente passato inosservato, anche se le reali motivazioni ancora non si conoscono alla perfezione. E forse, diciamo noi, difficilmente si sapranno nella loro completezza. Ultimamente, però, l’ormai ex coach dell’attuale tennista numero uno del Ranking ATP del tennis maschile è tornato sulle motivazioni che hanno sancito l’addio al serbo.

Separazione Djokovic-Ivanisevic, parla il coach: “Litigio? Vi spiego…”

(Credit foto – AP)

Non c’è davvero una ragione reale. Uno dei motivi è proprio un senso di fatica, sono stati cinque anni davvero difficili ed intensi. Le persone dimenticano quel periodo durante il coronavirus, in cui è stato etichettato come il più grande cattivo del pianeta per la storia della vaccinazione. Siamo arrivati ad un senso di saturazione, di ‘stanchezza materiale’, così come una macchina ha bisogno di una regolare manutenzione. Alla fine io mi sono stancato di lui e lui si è stancato di me. In ogni caso non mi sentivo più di poterlo aiutare – ha detto Goran Ivanisevic sull’addio a Novak Djokovic ai microfoni di Sport Klub-. Litigio? Non dirò esattamente quello che è stato detto, sono comunque contento di essere andato in America. In Australia ero già piuttosto stanco, non solo perché aveva perso in semifinale, anche perché avrebbe potuto vincerla. Poi iniziarono le storie su che tragedia fosse stata la sua sconfitta in semifinale. Voglio dire, non è successo niente di tragico, non è che abbia perso al primo turno, ha perso contro un ragazzo più giovane e più bravo. Non son cosa sia successo a Djokovic in quel match, Sinner è troppo bravo. Quel primo set contro Nardi è stato forse il peggior set che gli ho visto giocare in questi cinque anni che sono stato il suo allenatore“.

(Crediti foto: Pagina facebook del tennista serbo)

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