Impossibile battere Jessica Pegula prima dei quarti di finale dell’Open di Montreal. Un dato davvero incredibile che fotografa perfettamente il grande feeling che la tennista statunitense ha con questa manifestazione nordamericana che la fa sentire, ovviamente, vicina a casa e spesso coccolata. Dopo aver sconfitto la connazionale Peyton Stearns in due set, la trentenne di Buffalo dovrà vedersela contro la russa Diana Shnaider nelle semifinali del torneo della foglia d’acero. Obiettivo? La finalissima, ovviamente, dopo la forte delusione patita alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Le parole di Jessica Pegula: “In Canada mi sento a casa”
“Non perdo mai in Canada prima dei quarti? Tutti me lo chiedono, ricordandomi del mio record molto positivo in questo torneo. In realtà non so spiegare le motivazioni: penso che semplicemente essere qui in Canada mi fa sentire più a casa, l’atmosfera è molto bella, mi piacciono le città di Toronto e Montreal, mi piacciono i campi, tutto è fantastico. Io abito a Buffalo, quindi non così lontano da qui… penso che anche questo mi aiuti – queste le parole di Jessica Pegula in conferenza stampa -. Doppio con Gauff? Sinceramente non so bene cosa farò con il doppio, né se continuerò a giocarlo quest’anno. E per Coco credo valga lo stesso, quindi non giocheremo regolarmente insieme come abbiamo fatto nelle scorse stagioni. Penso che giocherò il doppio quando avrò voglia e per il resto dell’anno penserò solo al singolare, che resta la mia priorità. Cinque statunitense nei quarti è una bella statistica, soprattutto all’inizio dello swing sul cemento nordamericano. Penso che per tutte noi sia questo il momento più proficuo della stagione, il mese in cui ci piace di più giocare a tennis, io almeno penso di esprimermi sempre al meglio in questa fase dell’anno. Questo è il periodo dell’anno che preferisco!“
“Olimpiadi? Mi sono divertita”
“Mi sono divertita tantissimo con tutto il Team Stati Uniti, abbiamo vissuto l’esperienza al massimo. Porterò i ricordi dell’Olimpiade sempre con me: è stato molto bello vivere il villaggio olimpico con tutti gli altri atleti, conoscere gente di altri sport e tifare per loro, sperare che tutti potessero portare a casa la loro medaglia o comunque fare bene e ottenere un buon risultato. Ho anche visto qualche evento dal vivo prima di andare via. Anche il tennis è sembrato meno solitario come sport: restava una gara individuale, ma c’era sempre quello spirito di squadra che le Olimpiadi portano con sé. Sono davvero felice di aver partecipato ai Giochi Olimpici“.
(Credit foto – Getty Images)
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