Il 2022 è stato un anno che ha segnato per diversi motivi il mondo del tennis. Innanzitutto, è stato l’anno in cui Roger Federer, uno tra i tennisti più forti e vincenti della storia – nonché probabilmente il più iconico – ha deciso di dire basta e appendere la racchetta al chiodo dopo oltre un ventennio di gloriosa e sfavillante carriera. È stato anche l’anno dove i suoi due più grandi rivali, pur tra tanti acciacchi, lo hanno superato nel conto degli Slam: 22 per Rafa Nadal e 21 per Novak Djokovic. Il 2022 è stato, però, soprattutto l’anno che ha visto irrompere di prepotenza ai vertici del circuito una nuova giovane stella: Carlos Alcaraz. Lo spagnolo classe 2003 ha vissuto un’annata stratosferica, nella quale ha collezionato una lunga serie di vittorie, battendo nel corso della stagione tutti i tennisti più quotati. Un ruolino di marcia che lo ha portato a scalare la classifica, passando dalla posizione numero 33 alla numero 1 del ranking. Il tutto grazie ad uno storico che recita 57 vittorie su 70 partite e 5 titoli.
Alcaraz, le tappe di un 2022 da sogno
Dopo il rodaggio agli Australian Open, dove si spinge fino al terzo turno, Alcaraz ottiene il suo primo successo stagionale a Rio De Janeiro, sulla terra rossa. Qui, vince anche il suo primo ATP 500 battendo agilmente Schwartzman in due set ed entrando nella top 20 del ranking ATP. A Indian Wells si ferma in semifinale, ma all’Open di Miami ha l’opportunità di rifarsi. Gioca un torneo ad altissimo livello, battendo tra gli altri Tsitsipas, Hurkacz e Ruud, tutti avversari nella top 10 al mondo. Il successo contro il norvegese gli garantisce il suo primo titolo in un Masters 1000: una vittoria che lo catapulta all’undicesimo posto nel ranking e che dà il via ad un’inarrestabile cavalcata.
A Barcellona vince un altro ATP 500, facendo così il suo ingresso tra i 10 tennisti più forti. Ancora una volta dimostra un livello di gioco elevato e continuo, difficile da contrastare anche per avversari ben più esperti. Caratteristiche che gli consento di compiere un vero e proprio capolavoro nel 1000 di Madrid. Nella capitale spagnola batte prima Nadal ai quarti di finale, sancendo di fatto un passaggio di consegne quasi inevitabile, e poi sconfigge Djokovic in semifinale dopo una battaglia di oltre tre ore. In finale arriva così coi favori dei pronostici, e liquida un inerme Zverev dopo a malapena un’ora di gioco. Un estenuante tour de force che gli costa un periodo di flessione in concomitanza con Roland Garros e Wimbledon: l’appuntamento col primo Slam, però, è solo rimandato.
Il primo Slam e il primato nel ranking ATP
A settembre arrivano gli US Open, ultimo appuntamento disponibile per mettersi in tasca il primo Slam della carriera. Il percorso di Alcaraz è netto, e il suo tennis su una superficie veloce come il cemento non sembra perdere di efficacia, anzi. Dopo essere facilmente avanzato nel tabellone, è costretto a due lunghe battaglie contro Cilic e Sinner, rispettivamente al quarto turno e ai quarti di finale. In semifinale è la volta di un’altra maratona, questa volta contro il beniamino di casa Tiafoe, che però deve arrendersi in 5 set. In finale affronta Ruud: in palio – per entrambi – sia il primo Slam che il primo posto nel ranking. Alla fine a spuntarla è il murciano, che diventa il più giovane tennista di sempre, a 19 anni e 4 mesi, a issarsi in cima al ranking ATP. Un’annata colma di successi e soddisfazioni, che tuttavia lo porta ad arrivare al termine della stagione col fiato corto. Una forma fisica non al top e un infortunio, infatti, lo costringono a ritirarsi da Parigi Bercy e a dare forfait alle ATP Finals.
La rivalità tra Alcaraz e Sinner
Nel 2022 Alcaraz è apparso a tratti incontrastabile, forte di un tennis inesauribile e fatto di colpi allo stesso tempo potenti e chirurgici. Sotto i suoi colpi sono caduti almeno una volta praticamente tutti i tennisti nella top 10, che a discapito della maggior esperienza si sono dovuti arrendere all’esuberanza del 19enne spagnolo. Tuttavia, uno tra i pochi tennisti che ha mostrato di possedere le armi giuste per contrastare il gioco del murciano si è rivelato proprio il nostro Jannik Sinner. I due sono considerati tra i più promettenti giocatori nati dopo il 2000 e la loro rivalità ha già vissuto alcune epiche sfide. L’altoatesino, con la vittoria a Wimbledon e in finale a Umago, si è preso la rivincita dopo la sconfitta a Parigi Bercy dello scorso anno, risultando uno degli avversari più ostici da affrontare per lo spagnolo.
L’ottima difesa da fondo campo e la profondità dei colpi dell’italiano, infatti, hanno messo più volte in difficoltà Alcaraz. L’ultima loro sfida si è avuta proprio agli US Open, in cui i due hanno dato vita ad una delle più belle partite degli ultimi anni. Una battaglia di cinque ore, con continui capovolgimenti e sempre sul filo del rasoio. Il cannibale iberico, alla fine, ha dimostrato una maggior tenuta mentale e ha portato a casa l’incontro dopo aver anche annullato un match point all’avversario. Un match entusiasmante, che rappresenta solo una delle prime tappe di una rivalità che potrà fare la storia del tennis nei prossimi anni.
MARCO SCALAS
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Foto: Barcelona Open BancSabadell – Trofeo Conde de Godo
Credit foto: Mutua Madrid Open
Credit foto: pagina Facebook Roland Garros