L’ultimo Slam di questa stagione non ha regalato grandi emozioni a Matteo Berrettini, eliminato al secondo turno della manifestazione statunitense. L’azzurro è stato sconfitto da Taylor Fritz sulla superfice in cemento chiudendo, ufficialmente, il grande circuito del tennis internazionale con pochissime soddisfazioni personali. Adesso, però, il romano ha già attivato la sua personalissima campanella in vista del prossimo futuro che vedrà l’Italia difendere l’insalatiera conquistata nell’ultima edizione della Coppa Davis: sarà presente anche lui nel team nazionale?

Le parole di Matteo Berrettini dopo il ko agli US Open

Matteo Berrettini immortalato mano nella mano con la nuova fidanzata Federica Lelli

Bisogna fare i complimenti all’avversario. Oggi ha giocato una partita pazzesca e semplicemente è stato più bravo di me. Vorrei riguardare il match, ma non ricordo due errori gratuiti di fila da parte sua. Mi ha messo tanta pressione, sia quando serviva lui, sia in risposta. Secondo me vale più della classifica che ha, è un giocatore sempre da evitare in queste condizioni. Inoltre, quando ho visto che chiudevano il tetto ho capito che sarebbe stata ancora più complessa; le condizioni cambiano moltissimo, con l’umidità la palla si muove meno nell’aria e paradossalmente le condizioni diventano più lente. Io ho lottato con tutto quello che avevo ma quando uno gioca meglio, gioca meglio – le parole di Matteo Berrettini dopo il ko negli US Open. Adesso per fortuna sto bene, ma è stato un peccato non esser riuscito ad allenarmi e a giocare quanto avrei voluto prima di arrivare qui. Ho avuto una flebite ad una vena del polpaccio, mancava nella lista… Non sapevo neanche cosa fosse, mi si è indurito e pensavo fosse il muscolo. Ora sta migliorando, non mi ha disturbato più di tanto nel torneo ma ha disturbato nella preparazione al torneo. Avrei voluto allenarmi di più e giocare di più ma non è stato possibile. Sono orgoglioso di essere riuscito a giocare e ad andare oltre i dolori e il fastidio. Vista la mia storia c’è sempre la paura di poter peggiorare le cose, invece è stata una prova mentale importante. Ovviamente non ho perso per questo motivo, ma allenarsi poco in vista di uno Slam non è mai la cosa ideale“.

“Coppa Davis? Vediamo…”

Futuro? Dipende dalla Coppa Davis. Le prime convocazioni sono state fatte ma il Capitano ci ha detto di rimanere tutti sull’attenti, quindi siamo in attesa. Io comunque sono iscritto in Cina al primo torneo ATP 250 e poi a Tokyo e Shanghai, ho tanta voglia di giocare. Se dovessi essere convocato per la Davis sarei contentissimo di rappresentare l’Italia, altrimenti andrò subito in Cina“.

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