Un terremoto di magnitudo 5,6 ha scosso il Nepal, il ‘tetto del mondo’. L’ultimo bilancio parla di almeno 132 persone morte e oltre un centinaio ferite. Ma l’area è difficilmente raggiungibile, il che rende complessi i soccorsi ma anche la raccolta delle informazioni. I sismografi hanno registrato la scossa alle 23:47 ora locale, quando in Italia era il tardo pomeriggio, con epicentro 42 chilometri a sud di Jumla, vicino al confine con il Tibet, ed è stato localizzato a soli 18 chilometri di profondità (i dati sono del Servizio Geologico degli Stati Uniti, che monitora costantemente i movimenti tellurici della Terra).
Colpiti i distretti di Jajarkot e West Rukum, 500 km a ovest di Kathmandu. Le scosse sono state avvertite anche nella regione di New Delhi, in India, a 500 chilometri di distanza. I social media sono stati inondati di video di persone fuori dalle loro case mentre le scosse continuavano per più di sette secondi. Le case di fango sono crollate o sono state gravemente danneggiate. Le immagini hanno mostrato la gente che scavava tra le macerie degli edifici distrutti, nel cuore della notte, in cerca di sopravvissuti.
L’ospedale di Jajarkot è pieno di feriti. “Alcune strade sono rimaste bloccate a causa dei danni, ma stiamo cercando di raggiungere la zona attraverso percorsi alternativi”, ha spiegato il capo della polizia, Gopal Chandra Bhattarai.
“Il primo ministro Pushpa Kamal Dahal ha espresso il suo profondo dolore per la perdita di vite umane nel terremoto di venerdì notte e ha mobilitato tutti gli organismi di sicurezza per il salvataggio e il soccorso immediati”, si legge in un post dell’ufficio del premier nepalese su X. “Sono profondamente addolorato per la perdita di vite umane e i danni causati dal terremoto in Nepal. L’India è solidale con il popolo del Nepal ed è pronta a fornire tutta l’assistenza possibile” ha scritto in un messaggio sui social il premier indiano Narendra Modi. I terremoti sono fenomeni frequenti in Nepal, paese che si trova sulla ‘cresta’ dove le placche tettoniche tibetana e indiana si incontrano e ogni secolo si avvicinano di due metri l’una all’altra, provocando una pressione che viene rilasciata sotto forma di sisma. Nel 2015 un terremoto di magnitudo 7,8 e le successive scosse di assestamento hanno ucciso circa novemila persone.