Cultura

The Lodgers: la recensione

The Lodgers, thriller gotico ambientato in una splendida quanti ostile Irlanda degli anni venti, esce nelle sale oggi, 8 marzo. In tempo per regalare alle donne una storia appassionante sulla mancanza, il peccato, la diversità. E la libertà. Il regista Brian O’Malley lo ha girato sperando che il pubblico lo riconoscesse come “un film unico e autentico”. Noi vi raccontiamo in cosa ci è riuscito. Senza infrangere le regole.

The Lodgers è la storia di tre giovani, intrappolati in una vita che non gli appartiene, che si sentono estranei a quello che il fato sembra aver deciso per il loro destino. Due di loro sono Rachel e Edward, due gemelli, orfani, che vivono in una meravigliosa tenuta dell’Irlanda rurale, ormai in rovina. La casa che gli appartiene e a cui appartengono. La dimora dalla quale sono protetti. Ma solo se vivono senza infrangere le regole.

Tre semplici regole, scandite da una canzone che sembra una dolce ninnananna per bambini. I gemelli non possono far entrare estranei nella casa. Devono trovarsi nelle loro stanze allo scoccare della mezzanotte. E non devono mai separarsi l’uno dall’altro. Tre semplici regole che non devono essere mai infrante. Pena: la morte. 

Siamo negli anni Venti, con un’atmosfera gotica e un’energia soprannaturale che nutre e avvolge l’anima del film. Un mondo bello quanto terribile. In cui è facile perdere il senso di chi siamo. Un mondo nel quale Sean, tornato in Irlanda dopo aver combattuto e perso una gamba nella Prima Guerra Mondiale, non sta più bene nella sua pelle.

The Lodgers: la trama

The Lodgers è un film ambientato nell’Irlanda 1920. Fuori dalla “grande casa” in cui vivono e alla quale “appartengono” i gemelli Edward e Rachel, c’è tutta la cattiveria, la povertà e la sofferenza di una nazione che esce dalla Prima Guerra Mondiale. 

The lodgers, i protagonisti
I protagonisti di The Lodgers credits: variety.com

Eppure Rachel inizia a sentirsi più minacciata da chi dovrebbe proteggerla. Il fratello, gli antenati, le mura di casa sua. Perché? Perché la vita in quella casa è regolata da una raccapricciante maledizione, che si tramanda da generazioni nella loro famiglia.

Ma Rachel vuole la libertà, vuole decidere il suo destino. E quando s’innamora di uno sconosciuto, la necessità di cambiare le cose e di andare via in cerca di un futuro diverso diventa inarrestabile. Ce la farà? A lasciare Edward che non vuole essere lasciato solo? Ad andare via, senza più nessuna protezione, anzi con la minaccia delle conseguenze funeste delle sue azioni?

Riuscirà a sfuggire alla maledizione della sua famiglia, che tiene Rachel (Charlotte Vega) e Edward (Bill Milner) prigionieri in casa per espiare le colpe dei loro antenati? Il finale è una sorpresa che non dovete perdervi.

The Lodgers: la casa

Il film The Lodgers (gli inquilini) parla di Rachel, Eward e Sean (Eugen Simon, già visto in GOT), ma anche della casa. Una dimora infestata, a suo modo viva

E la Loftus Hall, nella contea di Wexford, non poteva essere luogo più adatto. Secondo Julianne Forde di Tailored Films, questa tetra tenuta di campagna offriva una combinazione perfetta: “fatiscente ma funzionale”.

Loftus Hall The Lodgers set and location
Gli interni della Loftus Hall credits: Independent.ie

La Loftus Hall, nota in Irlanda per essere la casa stregata per antonomasia, ha celebrato il suo 666° anniversario mentre erano in corso le riprese di The Lodgers ‒ Non infrangere le regole. La villa inoltre è anche ricca di storia e, secondo lo scenografo Joe Fallover, esistono due scalinate identiche a quella che appare nel film, una in Vaticano e l’altra nei relitti sommersi del Titanic.

“Non appena entri hai la sensazione di aver viaggiato nel tempo, e questo riesce a passare davvero sullo schermo”

Così commenta O’Malley, il regista. Le voci sulle storie di fantasmi restano valide e non fanno che accrescere l’atmosfera di paura del film. E lo stesso vale per i costumi di scena: semplici ma “funzionalmente” perfetti. Quelli della protagonista, poi, meravigliosi..

Dunque, buona visione a tutti!

Federica Macchia

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