“The Menu”, l’horror culinario con Ralph Fiennes di Schindler’s List

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Di Federica De Candia

Un horror in cucina non si era mai visto. Le forbici affondate nel petto di pollo, fanno da posata. Il tempo è cadenzato da nanosecondi di terrore, in una natura senza tempo e matrigna. Tra le pietanze servite anche interi ecosistemi: si mangerà l’oceano. Lo Chef batte le mani per impartire ordini, e ogni giunzione di dita che rimbomba disturbante nella sala, è un colpo al cuore. “The Menu”, dal 17 Novembre al cinema: alla terza portata, “tortillas impregnate delle proprie sagome”, arriva il dramma.. 

Il retrogusto di una cena stellata

Trailer “The Menu” https://youtu.be/G8T2b334hvw

“Buonasera. Benvenuti a Hawthorne, sarà un piacere alimentarvi.” Misterioso come un santone, austero come un gendarme, è lo chef Julian Slowik (Ralph Fiennes l’attore candidato all’Oscar, celebre per i suoi ruoli malvagi come il terribile antagonista di Schindler’s List). La paura siede accanto, è un silenzioso commensale. Il palato fino di Tyler (Nicholas Hoult), lo porterà con la sua misteriosa ‘fidanzata’ (in realtà un’escort) Margot (Anya Taylor-Joy l’attrice di “La regina degli scacchi“), in un ristorante stellato, chiamato Hawthorn, situato nel cuore di un’isola privata. Cucina molecolare è la specialità del posto; con gli angoli cottura in bella vista, e un camino acceso che solo in apparenza suggerisce accoglienza. Gli ospiti sono eccellenti, tra addetti di alta finanza e divi di cinema, e hanno un tavolo per il prezzo di 1.250 dollari a testa. Ma, tra una portata e l’altra servite su piatti d’argento, si consuma uno spettacolo macabro, indigesto. L’atmosfera è surreale, in un ambiente gelido e preoccupante.

Margot non riesce a mascherare l’inappetenza, mentre l’ossessionato compagno Tyler gusta con avidità ogni pietanza, prima immortalata con lo smartphone; lo Chef fa la più saggia delle sue affermazioni, “niente foto” ammonisce, perché la vera bellezza del cibo consiste nella sua ‘effimerità’.. Nota anche il disagio di Margot, e le farà una inaspettata e raggelante rivelazione. Inizialmente erano stati annunciati come protagonisti di “The Menu“, Emma Stone e Ralph Fiennes, con Alexander Payne alla regia. A maggio 2020 la Searchlight Pictures ha acquisito i diritti di distribuzione della pellicola, e sia Payne che Stone hanno lasciato il progetto perché impegnati in altri film. Così Mark Mylod è subentrato alla regia. Gli autori del film sono Seth Reiss e Will Tracy. Quest’ultimo viene dalla squadra di “The Onion“, sito satirico che ha prodotto un film demenziale a episodi. La stessa vena di umorismo nero, si vede in “The Menu”.

La paura nata prima di The Menu

È proprio lo sceneggiatore Will Tracy a raccontare l’ispirazione che ebbe per “The Menu“: “Durante un viaggio in Norvegia, a Bergen, sono leggermente claustrofobico, e una sera ho preso una barca per andare a mangiare in un ristorante di lusso su una piccola isola privata. Mentre ci si sedeva per mangiare, ho visto la barca allontanarsi e lasciarci in quel posto. Mi sono subito reso conto che saremmo stati bloccati in quel posto per tre quattro ore. E se qualcosa fosse andato storto?”. Il progetto del film nel mondo della ristorazione, ha da subito affascinato il regista Mark Mylod. Che aveva già diretto un episodio di “Succession“, scritto dallo stesso Tracy, ambientato durante una cena. “Come in quel caso – racconta Mylod ho scelto un approccio elegante ma allo stesso tempo pungente nei confronti della ristorazione. Ci siamo mossi sul filo del rasoio ma abbiamo cercato comunque di rimanere rispettosi nei confronti della forma d’arte che rappresenta e degli umani che ne sono coinvolti”.

The Menu” è un film lontano e diverso dai classici format girati in cucina: nel ’73 arrivava al cinema “La grande abbuffata” con Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni, Michel Piccoli e Philippe Noiret, un film tra culto, ferocia e spasso; e poi fu la volta della TV posseduta dai vari Masterchef, programmi presi da ispirazione e ossessione. In “The Menu“, che a differenza di precedenti film mira a essere una dark comedy, lo Chef è definito dallo stesso Tyler, suo ammiratore, un ‘cantastorie’: ogni piatto ha un monologo di presentazione, e ogni cena riserva un tema segreto a cui il menù s’ispira, ed è da indovinare. Tra gelificazioni di cibo tritato, destrutturato e raggrumato, si alternano esperienze culinarie da pelle d’oca. Finché scorreranno fiumi di rosso, non certo vini invecchiati e bollicine nei calici. Ma, tutte incluse nella cena, sinistre scoperte al sapore di vendetta.

Indovina chi era a cena..

Il capitalismo sfrenato, il lusso che a tavola trascende e diventa feticismo: vedremo nel film persone benestanti ma fuori ogni controllo, mangiare pensando non alla genuinità, ma al designer, alla modernità, alla sciccheria, considerando il cibo arte concettuale. L’anti-borghese è solo Margot, invitata dal compagno solo perché al ristorante non c’era un tavolo per uno! Distaccata dal resto degli altolocati, rifiuta lo snobismo al pari del gradimento nella degustazione. E l’emblematico Chef “da perfezionista, non sopporta che gli altri non amino gli sforzi che fa per dare il meglio”. Lui che, odia quello che sta facendo, e se stesso per essersi svenduto al mondo dei ricchi.

Elsa (Hong Chau) è la giapponese a capo dello staff di sala: non mancherà di generare tensione e inquietudine con i suoi scatti repentini a sorpresa. E tutti i partecipanti alla cena, avranno la capacità di far infuriare il suscettibile Chef, mancandogli di rispetto con qualche domanda inopportuna, di troppo: “C’è il bergamotto nel piatto, Chef?“. “The Menu” è al cinema, e ricorda vagamente “La congiura degli innocenti” (film di Hitchcock del 1955). Il Maestro Hitchcock, era amante della cucina francese, e un vero ‘gourmet del brivido’ alla regia. Così diceva: “Altri girano fette di vita [tranches de vie], i miei film sono fette di torta [tranches de gâteau]“.

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