Musica

“The Miracle”, i Queen su quel treno che sfonda il muro del “Now”

Questo splendido album, accolto a braccia aperte dai fan, uscì il 22 maggio 1989, ovvero a quasi tre anni da A Kind of Magic. Freddie era ancora impegnato con le registrazioni in sala con Monsterrat Caballè, aveva scoperto da poco di essere sieropositivo, mentre Brian May usciva da una violenta crisi matrimoniale. Eppure dall’album trasparirà una figura dei Queen quantomai coesa. Lo vediamo dalla copertina di “The Miracle” in primis, quattro volti che si fondono, sfumati, ma soprattutto dalle canzoni che per la prima volta saranno firmate da tutti e quattro i membri della band. Eppure le registrazioni non andarono così lisce come si crede.

Il periodo antecedente fu un vero disastro. Roger Taylor si diede all’attività solista, dando vita ad una band parallela, I The Cross. Brian May si mise a produrre altri artisti. Freddie produsse per l’appunto l’incredibile album Barcelona, con la diva Montserrat Caballè.

Il primo nome: “The invisible man”

Cosa ci fu di diverso in The Miracle rispetto agli altri album ?

Spiega Brian May : “Volevamo registrare un album davvero democratico, nel quale ognuno di noi  sarebbe stato coinvolto nella composizione. Abbiamo creato un vero spirito di gruppo, superando i problemi di ego”.

I Queen incisero ai Townhouse Studios prima di rifinire il tutto a Montreux ai Mountain Studios. Si trovarono con tantissimo materiale tra cui scegliere, portato da ognuno, e The Miracle non avrebbe dovuto essere il titolo dell’album bensì “The invisible  Man”. Prese invece poi il nome dalla terza traccia, che divenne poi la piu’ famosa, a pari merito con I Want it All, due hit che rimarranno nella storia della musica.

The Miracle: musica di Freddie e lavoro di gruppo

L’album è così composto: si apre con Party e Khasoggi’s Ship. Due canzoni totalmente dissonanti dall’operisitica dei Queen. Scritte da Mercury, si ispirano ai leggendari festini organizzati dalla band, e sfociano l’una nell’altra narrando di party a volontà ispirandosi allo sceicco Khasoggi. Si passa alla poesia di The Miracle. Se la musica è di Freddie, il testo è un lavoro di tutto il gruppo. Gli accordi evocano le gocce di pioggia che cadono nel deserto, con rimandi a Killer Queen.

I want it all: non tutti sanno che la frase “I want it all” nasce dalla seconda moglie di May, Anita. Brian portò la canzone in studio quasi pronta e fu subito approvata. The invisible man: un brano di Roger, venuto dalla lettura di H.G.Wells, l’uomo invisibile. Breakthru: non ci poteva essere video migliore, se non un treno espresso che distrugge il muro del “Now”, il “Miracle express” per esprimere la ritmica di questa splendida canzone che nasce da una primissima “A New Life is Born” di Freddie.

Queen, The Miracle Photo Credit @Amazon

Da Rain Must Fall a Chinese Torture

L’incredibile Rain must fall: parole di vita , Deacon e Mercury, un connubio esilarante. Scandal, una canzone per pochi. Sulle indiscrezioni dei tabloid, autobiografica per Brian in quel momento. My bay does me: atta ad alleggerire l’album. Was it all Worth it: brano di riflessione, un vero e proprio consuntivo di vita. Sapendo della malattia di Mercury è da leggere come un breve testamento in cui Freddie tira le somme di ciò che è stato. Hang on in there: “Tieni duro”. Una canzone positiva, dove Mercury incita ad andare avanti nonostante tutto. Un pop- rock piuttosto classico. Chinese Torture: rarità strumentale, nata per caso da una jam session con effetto harmonizer.

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