Questa sera in prima serata su Tv 2000 alle ore 21:00 The Tree of life di Terrence Malick con Brad Pitt e Sean Penn. Vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 2011, il film affonda le radici negli studi filosofici del regista, facendo di questo lungometraggio un vero e proprio capolavoro.
“Onora il padre, onora la madre e onora anche il loro bastone” direbbe De André dopo aver visto questo film. The tree of life, capolavoro del grande regista americano Terrence Malick è un’esperienza suggestiva a 360°, narra le vicissitudini di una famiglia, che è anche un po’ la nostra…
Coinvolgente, visionario, con un’estetica sorprendente. Descrizione perfetta per riferirsi a una vera e propria opera d’arte. Un ritorno in grande stile al cinema metafisico e al valore estetizzante delle immagini catturate con la macchina da presa.
Nel ruolo di padre-padrone un pulito e sbarbato Brad Pitt, prima che ricevesse il Golden Globe per il miglior attore non protagonista nel film di Tarantino e aggiornasse il suo account Tinder, annoverando una statuetta in più. (Notizia che mi ha quasi spinto a farmene uno pure mio di account su Tinder, quasi). Al suo esordio sul grande schermo Jessica Chastain, nel ruolo di madre dolce e affettiva, in totale contrasto con il marito duro e oppressivo. Protagonista su tutti è Jack (Sean Penn), uomo di mezza età che- come un sonnambulo- rimane impigliato nei ricordi dell’infanzia, nell’educazione severa del padre, negli eventi traumatici che l’hanno portato e a dubitare della vita, di sé stesso e di tutto ciò che lo circonda.
Trama di The Tree of life
A raccontarci la storia degli O’Brien, famiglia di ceto medio e rigorosamente cristiana degli anni cinquanta, è Jack O’Brien, molti anni dopo gli avvenimenti narrati. Mentre ci lasciamo cullare dalla voce narrante di Jack, sullo schermo appaiono le prime immagini. Il padre dà ai figli un’educazione severa per insegnar loro ad avere successo nella vita. Egli impone duramente il proprio modello educativo ai figli e, spesso, li punisce fisicamente, motivo principale delle numerose liti con la moglie con la quale anche è violento e la accusa, svilendola davanti ai figli, di essere una donna debole. Per altro canto, la madre, insegna continuamente ai figli il valore dell’amore e dei sentimenti, condivide con loro momenti di viscerale dolcezza.
Per tutta la durata del film riecheggia una frase, ripetuta dalla madre come un liturgico comandamento divino: “vi è una via della natura e una via di grazia” (Tommaso D’Aquino). Nella mente di Jack i genitori simboleggiano la natura (il padre), che è violenta e vive solo per dominare, e la grazia (la madre), che invece è la via dell’obbedienza e del sacrificio.
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