L’ultima puntata di Smackdown si è incentrata principalmente nell’omaggiare la carriera di The Undertaker attraverso spezzoni di match iconici del Phenom; ecco tutte le fasi dell’epopea del Deadman proposte nello show blu.
The Undertaker: il simbolo di Smackdown
Smackdown è stata la casa di tantissimi atleti che poi sono divenuti “araldi” dello show blu ma nessuno lo rappresenta come The Undertaker; il becchino è presente in WWE da prima che lo show andasse in onda divenendo un elemento costante del roster con la Brand Extension avviata nel 2002. Da allora, pur apparendo anche a RAW, è divenuto l’uomo spogliatoio di Smackdown elevando lo status di Superstars quali Brock Lesnar, Batista, JBL e Jeff Hardy.
Proprio per questo la puntata dello show blu si è aperta con un video recap della carriera di Taker. Dai suoi esordi con Paul Bearer passando per la faida con Kane fino ad arrivare alle faide con icone della Attitude e Ruthless Agression Era come Stone Cold, Triple H, Edge e Ric Flair, seguiti poi dai volti della WWE odierna: John Cena e Roman Reigns Questi ultimi sopratutto hanno reso omaggio al becchino in due video tribute creati ad hoc per l’occasione, come potete vedere qui in basso:
L’esordio e l’ultimo match
Poche Superstars possono vantare un esordio shockante come quello di The Undertaker; alle Survivor Series 1990 Ted di Biase presentò l’ultimo membro del suo team per il classico Elimination Tag Team Match. Quest’uomo altro non era che il Deadman che distrusse letteralmente il team avversario mettendo in mostra il suo arsenale di mosse ad alto impatto.
Non c’è nessun esordio che non porti poi ad un ritiro, ad un ultimo match che segna la fine di una carriera gloriosa come poche altre. A Wrestlemania 36 abbiamo assistito all’ultimo capitolo della carriera di The Undertaker, arrivato sotto forma del Boneyard Match contro AJ Styles, riproposto per l’occasione a Smackdown
Una carriera come quella di Undertaker meritava di terminare sul ring, con un ultimo grande match di addio davanti ai fans ma forse la grandezza del Deadman traspare anche in questa occasione: se ne va in punta di piedi dopo un’epopea trentennale in cui è stato l’attrazione principale del pro wrestling mondiale, un unicum che difficilmente verrà mai replicato.
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