
“Parlo con Joseph Castleman? È un grande onore comunicarle che è stato designato come vincitore del Premio Nobel per la letteratura di quest’anno”. Inizia così l’avvincente storia. Una telefonata, e l’arrivo imminente di bottiglie incartate, regali e cotillon al cospetto del premiato scrittore (Jonathan Pryce). Quarant’anni di talento, affascinante e carismatico uomo dalla penna fatata. Inconsapevoli i suoi lettori, che dietro le pagine dei libri, in un silenzio remissivo e ombroso, si celasse un’altra persona: sua moglie Joan (Glenn Close). Stasera in tv c’è “The Wife – Vivere nell’ombra“, la paternità delle proprie opere regalata per amore; la carriera di un uomo divenuta gloriosa per merito di una donna. Il segreto di una vita rimarrà sepolto nell’ombra?
Tratto dal bestseller di Meg Wolitzer, “The Wife – Vivere nell’ombra“, stasera in tv, sotto la mano del regista svedese Bjorn Runge, acquista tutta la sua potenza grazie alla presenza in scena di Glenn Close. L’idilliaca marchesa de “Le relazioni pericolose“: “Io vi volevo ancor prima di conoscervi, lo esigeva la mia presunzione. Poi, quando cominciaste ad inseguirvi io vi volevo da morire.. la sola volta in cui mi son sentita dominata dal mio desiderio in un singolar tenzone“. La rivelazione bollente di “Attrazione fatale“, nel letto matrimoniale di Michael Douglas, o Crudelia per la Disney nella sua folle collezione de “La carica dei 101“; ancora lei, Glenn Close, abile a plasmare ogni personaggio sulla propria pelle. Diventa cardine per il film, questa donna carica di non detti, che sopporta menzogne e tradimenti, ma pronta ad esplodere. Bisognerà attendere il finale o anche prima?
Ognuno ha la sua ombra..
Quanto potrà durare l’essere invisibile dietro un uomo? L’amore è come la morfina, rende sopportabile e insensibile questo dolore. Ma solo all’inizio, poi il gioco finisce nel rivendicare il proprio ruolo. “Dimmi che non si tratta di un grosso scherzo!“, “È tutto vero, tesoro!“, arriva rassicurante la risposta della moglie, prima ancora che l’umiliazione prenda il sopravvento. “The Wife – Vivere nell’ombra“, film di stasera in tv, riuscirà ad essere anche emozionante, commovente, sorprendente per lo spettatore, con un qualcosa che fa bene all’animo. Non sarà soltanto la vittoria dell’emancipazione femminile, doverosa e scontata per un finale che si rispetti, ma l’arrendevolezza del cuore umano, difronte l’amore.
“Mia moglie non scrive”. Dirà Joe, il marito, con fare glaciale. Ma non c’è iceberg che goccia dopo goccia non possa sciogliersi. Scava la pietra la goccia, se è d’amore specialmente. Una donna per il proprio uomo, potrà preparare le medicine, togliere le briciole dalla barba, rendersi indispensabile con questi piccoli gesti. Finché il rammarico di essere soltanto questo, ruberà la magia a questi gesti, in principio densi di significato. “Non ringraziarmi nel tuo discorso“, chiede la moglie al marito prima della cerimonia di consegna del premio. Una sola frase indolore, vorrebbe dedicarle lui, nel fatidico momento, dall’alto della scena. Per non sembrare un ipocrita, e per adeguarsi a tutti i discorsi in cui si ringrazia d’obbligo qualcuno. Ma, il fragore degli applausi che seguiranno non copriranno le parole, scelte per essere ricordate.
The Wife, tutte le curiosità di un film
L’interpretazione di Glenn Close nel film, fu definita da The Hollywood Report, la sua migliore di sempre. Facendole ottenere un Golden Globe e un riconoscimento agli Hollywood Film Awards. Così come al San Diego Film Critis Society Awards. Nella pellicola ad interpretare lei da giovane, sarà sua figlia, Annie Starke. In un mondo fatto di soli uomini, dove resta irrealizzato il sogno di diventare una scrittrice, la trama del film si infittisce di mistero se pensiamo che Glenn Close voleva Gary Oldman, non disponibile, nel ruolo di Joe Castleman. Il vecchio, intramontabile Gary, uno dei migliori della sua generazione.
Musa, amore, anima. C’è il giusto tempo per ogni dichiarazione all’amata, prima che sia troppo tardi. Prima che il cuore a cuore, sia trafitto dalla quotidianità. Anche se la morale del film, non dice nulla che non abbia già detto Virginia Woolf nella frase ‘Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna‘, serve anche a chi non voglia credere a certe presunzioni. Dietro ciascuno vi è solo se stesso, meglio se con tanto posto nel proprio cuore.
Federica De Candia. Seguici sempre su MMI e Metropolitan Cinema.