Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Andremo a Venezia alla scoperta di un film che ha vinto il Leone d’oro. Parleremo di ring, di lottatori e di vite distrutte. Abbiamo dedicato questa puntata a “The Wrestler” di Darren Aronofsky
“Molte persone mi hanno detto che non avrei più potuto combattere, ma non so fare altro”
Basta questa battuta a farci comprendere la complessità del protagonista di “The Wrestler” di Darren Aronofsky. Un uomo distrutto alla ricerca di un utopico riscatto che, disadattato nella realtà, trova il suo posto nel solo universo del wrestling. Un mondo fatto di illusioni che Arononfsy ha ricostruito con attento realismo portando sullo schermo un ambiente non troppo considerato dal cinema in maniera fortemente emozionante. Il tutto grazie anche alla grande interpretazione di un attore come Mickey Rourke tornato con questo film ad un meritato successo.
The Wrestler, la regia di Darren Aronofsky
Con “The Wrestler” Aronofsky realizza un film duro, grottesco ed emozionante che non cade nel banale sentimentalismo. Il regista è sempre inchiodato sul protagonista che inquadra spesso anche di nuca e con macchina a spalla. Riesce in questo modo a farci comprendere ogni emozione del protagonista, la sua illusione nel seguire un riscatto che non c’è e il suo letteralmente sacrificarsi per il ring, l’unico posto dove si sente qualcuno. Aronofsky rende anche il tutto con un immagine grezza e mai pulita ma sporcata anche dal suono e silenzio che aiutano il pubblico a distinguere tra la finzione del glorioso lottatore e la verità di un uomo fallito. Basti pensare all’ingresso nel supermarket del protagonista reso trionfale dai suoni del pubblico a bordo ring e il successivo silenzio che gli ricorda di essere ormai un semplice commesso.
La vittoria a Venezia e il caso Bigelow
Darren Aronofsky conquistò con “The Wrestler” il Leone d’oro a Venezia nel 2008. Il film fu ben accolto quasi all’unanimità dalla critica anche se non mancò chi parlò di un lungometraggio già visto che narrava la classica storia dell’ex campione in cerca di riscatto da una vita distrutta. Bisogna poi inoltre ricordare che la giuria presieduta da Wim Wenders ignorò del tutto un’altra importante pellicola presente quell’anno al Lido. C’era infatti in concorso a Venezia nel 2008 il bellissimo film e trionfatore agli Oscar nel 2009 “The Hurt Locker” di Kathryn Bigelow che venne incredibilmente escluso dai premi principali.
Stefano Delle Cave
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