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#ThrowbackManga – Death Note tra gli dei e la follia

Un nuovo capitolo della rubrica #ThrowbackManga che vi porterà in una delle storie più oscure e particolari del mondo dei manga, Death Note

 

E’ sabato e non possiamo non invitarvi ad uno degli appuntamenti più interessanti della settimana. Noi di infoNerd non vi lasciamo soli e soprattutto non vogliamo farvi perdere nemmeno una delle opere che più ci piacciono. Ebbene, stavolta, vi parlerò di Death Note, un manga che è cult, un manga unico nel suo genere. L’ho conosciuto attraverso il suo anime e, vi svelerò, che è stato il primo anime (il primo poi di una lunghissima lista) che sono riuscita a terminare!

 

 

Death Note (il titolo originale Desu Noto) è un manga realizzato a quattro mani: la ideatrice è Tsugumi Oba mentre l’illustrazione è assegnata a Takeshi Obata. Viene pubblicato in Giappone il 1 dicembre 2003 fino al 2006 sulla rivista Weekly Shonen Jump, edito da Shueisha. Mentre in Italia la serializzazione è a cura di Planet Manga, pubblicata dal 2006 al 2008. Il manga ha fatto il giro del mondo, letteralmente. E’ stato tradotto in numerose lingue e da esso ne derivano numerose altre opere. Un anime, prodotto da Madhouse, che ha permesso alla storia ancora più visibilità. In Italia trasmessa su MTV (Ve lo ricordate l’Anime Night? Ebbene, lo trasmettevano lì!) Ma non solo. Sono stati realizzati live action, lungometraggi, videogiochi e due light novel.

 

 

Addentriamoci nella trama però, sempre con la solita promessa di non fare spoiler. Siamo in Giappone, e Light Yagami è il protagonista, uno studente modello che si sente annoiato dalla vita, dal mondo così banale, così pieno di corruzione e crimini. Si sente superiore, al di sopra di quella mediocrità nella quale è costretto a vivere. E in un mondo così, il destino di Light lo viene a cercare. Un giorno come tanti altri, vede cadere uno strano quaderno. Nessuno se ne cura, riesce a vederlo solo il suo occhio attento e superbo. Questo quaderno con la copertina nera e la scritta “Death Note”, a tratti davvero inquietante, attira la sua attenzione e decide di portarlo a casa. Sfogliandolo vede che presenta un’iscrizione “L’umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno, morirà.” Light non crede inizialmente alla veridicità del quaderno, risultando assolutamente paradossale e uno scherzo di cattivo gusto. Ma qualcosa in Light dice di provarlo, testarlo. E se dicesse la verità? Cosa potrebbe davvero accadere? Davvero potrebbe uccidere qualcuno? Ebbene, Light ci prova e con successo, i due criminali che sceglie di mettere alla forca, muoiono. Entrerà in contatto con il vero proprietario del quaderno, Ryuk, uno shinigami (ovvero un Dio della morte) che spiegherà al ragazzo ciò a cui andrà incontro, non il migliore tra i destini che un normale umano vorrebbe, ma a Light non importa. Sa di poter cambiare le cose, di estirpare il crimine rendendosi egli stesso giustiziere, diventando “Kira”, uccidendo sempre più maniacalmente qualsiasi criminale sulla sua strada, indistintamente dalla gravità delle sue azioni.

 

 

E’ qui entra in scena Elle, uno degli investigatori migliori al mondo, per indagare a questo caso clamoroso e inspiegabile. Scaltro forse più di Light, Elle comincerà una lotta all’ultimo colpo per riuscire a stanare Kira, questo “Dio di un nuovo mondo”.

 

 

Direi che è ora di fermarsi qui, perché altrimenti entrerei nel vivo della vicenda e lungi da me da privarvi dell’effetto sorpresa o della bellezza della trama di quest’opera. Ma.. perché leggerlo? Partirei dalla presenza di personaggi affascinanti e tremendamente perfetti, inquietanti e particolari che meritano di essere scoperti a poco a poco. Per primo Light, che pensa che il fine giustifica i mezzi, ma non capisce che il mezzo non è assolutamente il modo giusto per portare la tanto agognata giustizia nel suo mondo, ma, piuttosto, lo spinge in un vortice di follia e di dannazione che lo trasforma in un vero e proprio demonio. E Elle, investigatore unico nel suo genere, così trasandato, così preciso e così umano, una perfetta controparte della follia perversa del suo avversario. Un mix esplosivo.
I disegni sono fenomenali, spesso mentre leggevo il manga mi fermavo più e più volte ad ammirare la perfezione, la follia, l’emozione che le tavole riuscivano a trasmettere. Voto 10 su 10!

 

 

Ma.. la domanda con cui vi vorrei lasciare è? Voi lo provereste il quaderno della morte? Provereste a scrivere un nome su quel quaderno? Ne avreste il coraggio? Al di là delle conseguenze sulla vostra vita, ma su quella degli altri. Se tentennate a rispondere a questa domanda, ebbene… eh, la perversione, quale sentimento!

 

Immergetevi nell’universo di Death Note e.. al prossimo sabato!

 

 

Arianna Lomuscio

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