#ThrowbackManga – Jigoku Shoujo, la vendetta e l’Inferno

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Di Arianna

Puntuale come un orologio torna la rubrica #ThrowbackManga, che vi porterà alla scoperta dei titoli più belli e più interessanti degli ultimi anni

 

E’ sabato, quindi è tempo di mettersi comodi e di leggere il nuovo capitolo della rubrica targata InfoNerd che vi farà scoprire un manga parecchio particolare che forse non tutti voi conoscono, nonostante abbia qualche annetto. Vi pongo solo una domanda: siete amanti del genere horror psicologico? Se la risposta è sì, allora seguitemi.

 

Hell Girl (in originale meglio conosciuto come Jigoku Shoujo) La ragazza dell’inferno inizialmente nasce come anime nel 2005 prodotto da Aniplex e Studio Deen.  Sono state realizzate ben quattro stagioni, andate in onda nel corso degli anni, ognuna composta da 26 episodi ideati da Hiroshi Watanabe. Da queste serie animate sono stati poi realizzati tre manga, dalla matita di Miyuki Eto e serializzati da Kodansha. In Italia invece è stato pubblicato da Star Comics. L’anime, ahimè, non è mai giunto in Italia.

 

E se esistesse un sito web dove, una volta cliccato, potessimo vendicarci di chiunque ci abbia ferito, fatto del male e ci abbia reso più deboli di quel che siamo? Ebbene, eccolo qua. Jigoku tsushin (tradotto come Linea diretta per l’inferno) si può raggiungere solo a mezzanotte da tutte quelle persone piene di odio e rancore che vogliono vendicarsi di tutti quelli che più disprezzano. Una specie di pratica vodoo. Queste persone entreranno in contatto con una bambina demoniaca, la protagonista Enma Ai, la Jigoku Shoujo, la ragazza dell’Inferno. Lei ha un aspetto davvero carino, sembra una bambolina, ma sin dall’inizio è possibile capirne la natura: occhi rossi, capelli lunghi e neri, indossa una bellissima uniforme da marinaretta. E questa bella ragazzina consegnerà al bersaglio una bambolina di paglia, con un laccio rosso legato al collo. Se verrà tirato il laccio, la persona andrà all’Inferno. Però non verrà segnato solo il destino del bersaglio, ma anche quello di colui che ha scagliato il maleficio. Solo se il bersaglio riuscirà ad ammettere le sue colpe, entrambi verranno salvati. Poiché anche provare rimorso e desiderare la sofferenza altrui è un grave peccato da punire. C’è sempre un prezzo da pagare.

 

I temi trattati dall’opera sono importanti e fanno entrare il lettore in una dimensione tetra, cupa e di dolore. Bullismo, stalking, violenza sono solo alcuni degli esempi delle storie affrontate da Jigoku Shoujo e che vengono traghettate all’inferno da Enma Ai. Il confine sottile tra il bene e il male è sempre così labile e qui più che mai viene affrontato con toni quasi esasperati e raccapriccianti. L’animo umano è debole, corrotto dal dolore ed è facile cadere in poco tempo nella morsa dell’odio: la vendetta è un piatto che va consumato freddo? O forse non dovrebbe essere affatto consumato? Questa è la domanda aperta che lascia la piccola Caronte giapponese, la piccola bambina dall’aspetto innocente, che invece conduce le anime all’inferno. Con un po’ di sano cinismo.

 

E voi, clicchereste questo famoso sito web? Fareste del male al vostro più grande nemico pur di vederlo soffrire almeno quanto lui ha fatto soffrire voi?
Ebbene, se incontrate la piccola Enma Ai fatemi un fischio!

 

 

 

Arianna Lomuscio