Ti regalo l’eternità: Vincent Van Gogh a teatro

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Di Francesca Mazzini

Oggi con BRAVE vogliamo parlarvi di Ti regalo l’eternità, lo spettacolo sulla storia di Vincent Van Gogh, diretto da Barbara Sirtoli e Eleonora Casoli, che andrà in scena il 7 maggio alle ore 21:00 presso il Teatro del Torrino.

Ti regalo l’eternità è uno spettacolo incentrato sulla vita del celeberrimo pittore olandese, Vincent Van Gogh. Il mondo intero ha elogiato Van Gogh come una delle personalità più geniali della sua epoca, nonostante le incomprensioni e il disprezzo ricevuti mentre era in vita. Van Gogh influenzò l’arte pittorica del ventesimo secolo ed è ancora oggi uno dei pittori più famosi di tutta la storia dell’arte. Le sue opere sono tra le più riconoscibili grazie al suo stile decisamente inconfondibile. Van Gogh è stato un artista dotato di una sensibilità estrema. La sua storia è tanto nota anche per le sue vicende biografiche, piene di tormenti e sofferenza.

Nello spettacolo di Barbara Sirtoli e Eleonora Casoli, l’ottica con cui si parla della storia di Van Gogh (interpretato da Guido Saudelli) è decisamente originale. Tutto viene raccontato tramite la voce di una donna, Helene Kröller-Müller – nello spettacolo Marta Dobrovich – una delle prime e più celebri collezioniste d’arte in Europa.

Helene Kroller-Muller e Vincent Van Gogh

Ma chi era Helene Kröller-Müller? Moglie del ricco imprenditore olandese Anton Kröller, nacque nel 1869 in una famiglia di industriali tedeschi, in un ambiente non particolarmente sensibile all’arte. Helene si appassionò a quel mondo quando aveva già superato i trent’anni.
Tra il 1907 e il 1938 riuscì a raccogliere una collezione di opere senza eguali in Europa: Picasso, Gris, Mondrian, Seurat, Redon e Van Gogh. La Kröller-Müller per Van Gogh nutriva un vero e proprio amore. Oltre a stimarne l’arte, la donna rivedeva nell’artista quello spirito inquieto e tormentato, quell’anima indomita che a lei stessa apparteneva. La fede assoluta e l’amore totalizzante per l’arte sono il simbolo che accomuna questa coppia mai incontratasi nella vita reale.

Nelle lettere e nelle opere di Van Gogh, Helene riconobbe il suo stesso travaglio interiore. Anche lui si era liberato dalla fede intesa in senso tradizionale e da una ritualità borghese, non a caso il suo fervore religioso non è immediatamente percepibile nei dipinti. Van Gogh aveva scelto di concentrarsi su soggetti umani e quotidiani, sviluppando un uso del colore estremamente espressivo, così da trasmettere la sua spiritualità vissuta nell’intimo.

Quando si rappresenta la vita di un grande artista, quando si parla delle sue opere, solitamente si adotta il punto di vista più simile a quello di chi è poi il protagonista della vicenda. Ciò che affascina di questo spettacolo è la scelta di ripercorrere la vita di Van Gogh tramite uno sguardo tutto al femminile, quello di Helene, che decide di donare l’eternità all’artista. Quell’eternità riconosciuta per amore dell’arte e per affinità di spirito, che durante l’esistenza dell’artista, il mondo aveva ingiustamente deciso di negargli.

Cari lettori e care lettrici, con l’assaggio della storia di Vincent Van Gogh e Helene Kröller-Müller speriamo di avervi incuriosito. Se siete a Roma vi consigliamo di andare al Teatro del Torrino il 7 maggio alle ore 21:00 e di non perdere Ti regalo l’eternità.

Francesca Mazzini

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