Cultura

Festa di Roma, la recensione di “Tornare”

Tornare” di Francesca Comencini è il film di chiusura della quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma con protagonista Giovanna Mezzogiorno.

Credits: Festa del Cinema

Tornare” di Cristina Comencini è il film che chiude la quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma con protagonista è Giovanna Mezzogiorno.

Trama

Napoli, anni Novanta. Alice (Giovanna Mezzogiorno), 40 anni, rientra dall’America dopo una lunga assenza. È morto il padre. Alice si ferma nella casa di famiglia, disabitata: con la sorella (Barbara Ronchi) hanno deciso di venderla, e occorre svuotarla degli oggetti di una vita, di tante vite. Ma, inaspettatamente, Alice scopre che la casa è abitata da una ragazza giovane e bellissima (Beatrice Grannò). Con lei inizia un dialogo intenso, come sembra promettente anche il legame che si crea con Marc (Vincenzo Amato), un uomo affascinante e gentile incontrato alla commemorazione del padre. Per Alice si schiude un mondo nuovo, intrigante e pericoloso, che apre squarci sul suo passato e sulla sua esistenza.

Recensione

A tre anni da “Qualcosa di Nuovo” il ritorno di Cristina Comencini è abbastanza noioso. Certe volte faticosamente guardabile e privo di un senso logico.

Tornare” che non riesce a trovare una sua strada e un suo perché in una Napoli così priva di identità e di persone cosa che non è nella realtà. Una regia lenta e abbastanza non digeribile per qualsiasi tipo di spettatore. Non trova nemmeno senso nella sceneggiatura che è piena di flashback. Troppe musiche di sottofondo che coprono, in qualche modo, il nulla cosmico presente nel lungometraggio. Non offre qualcosa di nuovo e nemmeno uno spunto da cui trarre un discorso

Giovanna Mezzogiorno quindi si ritrova a interpretare una donna sola, pieno di paure e insicurezze. L’interpretazione è quella classica, un pizzico teatrale, che dopo un pò annoia.

Un film che poteva e doveva essere scritto meglio. Si poteva fare di più e meglio. “Tornare” è qualcosa di molto ripetitivo e interminabile capace di farti stare tutto il tempo al telefono senza perderti qualcosa di eccezionale.

Insomma un ritorno abbastanza deludente con poca chiarezza narrativa e senza capo ne coda con scene e azioni scontate con una base confusionaria.

Pulsante per tornare all'inizio