Toronto Raptors, i campioni in carica in cerca del bis

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Di Redazione Metropolitan

Contro tutti i pronostici la scorsa stagione i Toronto Raptors hanno vinto il loro primo storico anello trascinati da uno straordinario Leonard. Ma non è stato un one man show, e i canadesi lo stanno dimostrando quest’anno zittendo tutti i detrattori che li davano per spacciati dopo l’addio dell’ultimo MVP delle Finals.

La consacrazione di Pascal

Dopo che Kawhi è volato a Los Angeles, insieme a Danny Green ma su sponde diverse di Hollywood, Toronto si è ritrovata senza una stella. O meglio senza La stella. È Pascal Siakam a raccogliere l’eredità di Leonard compiendo il definitivo salto di qualità che lo consacra come una vera stella di questa lega. Sostanzialmente 24 punti di media e uno stile di gioco che si sposa perfettamente con quello dei Raptors basato su una difesa asfissiante e contropiedi inarrestabili. Pascal a Orlando sarà chiamato a fare ciò che l’anno scorso ha fatto Leonard ovviamente con i dovuti paragoni. Al giocatore camerunense non si chiederà di metterne 40 a sera ma di prendersi le responsabilità nei momenti decisivi della gara. Durante la Regular season ha dimostrato di avere molta più fiducia nel proprio tiro dal perimetro che unito al suo atletismo e al suo estro lo rendono un attaccante formidabile. Spesso però di Siakaam si sottovaluta il lavoro fatto nella propria metà campo. Non stiamo parlando di un difensore d’elitè della lega ma di un lungo in grado di cambiare sui piccoli e con doti fisiche e atletiche fuori dal comune.

Lowry e Siakam alla Oracle Arena durante le Finals 2019 (photo credits: Jesse D. Garrabrant/Getty Images)

L’arma segreta dei Toronto Raptors

Lo status di underdog che ha contraddistinto Toronto lo scorso anno, sembra protrarsi anche quest’anno. Dati per spacciati a inizio stagione si sono riconfermate come una delle superpotenze della Eastern conference e attualmente hanno il terzo miglior record di tutta la NBA. Inoltre Toronto è una delle poche contender ad aver cambiato pochissimo. È vero sono stati persi due pezzi da 90 come Kawhi e Green ma l’ossatura della squadra è rimasta pressoché invariata e lo stop che ha bloccato la stagione potrebbe favorirli su franchigie che stavano cercando di costruire una chimica di squadra. Vedremo se Toronto dopo l’esperienza acquisita l’anno scorso sarà in grado di impensierire le squadre favorite e perché no provare a vincere ancora.

Lorenzo Mundi

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