“L’errore del tweet sugli anziani? Solo nella forma ma non nella sostanza”

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Di Redazione Metropolitan

Intervistato dal Corriere, Giovanni Toti cerca di correggere il tiro ma in realtà rincara la dose. 

Non si placa la polemica innestata dal presidente della Liguria per colpa di un tweet apparso ieri sul suo profilo ufficiale.
“Per quanto ci addolori” si legge, “dobbiamo tener conto che i decessi riguardano pazienti molto anziani, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese”.
Basta scorrere brevemente i commenti al tweet per rendersi conto che per una volta le critiche sono state bipartisan.
Come ormai avviene sempre più di frequente, prima si è cercato di incolpare qualcun altro: “«Il mio collaboratore che ha commesso l’errore in una live tweet, come me, si scusa, imparerà e migliorerà.”
Ma per Toti l’errore è solo nella forma “maldestra” con cui è stato scritto, ma non nella sostanza che per lui rimane “chiarissima”.
Nell’intervista del Corriere della Sera il presidente della Liguria prova a correggere il tiro: “Io dico che non ha senso che in guerra vadano allo stesso modo gli ottantenni come i ventenni, dico che il peso in questa fase [..] deve essere portato da chi le forze le ha, proteggendo chi non le ha».
Niente di più quindi di un richiamo all’appello lanciato da tre esperti qualche giorno fa sul Foglio (https://metropolitanmagazine.it/separare-giovani-anziani-over-50-lockdown/) in cui si chiedeva al Governo interventi mirati per separare i giovani dagli anziani. Come fasce orarie differenziate nei negozi e bonus taxi per gli over 75 per evitare che prendano i mezzi pubblici.
A chi intravede il rischio di ghettizzazione Toti risponde senza mezzi termini: “Il sacrificio degli anziani serve prima di tutto a salvare loro stessi. L’alternativa è la perdita di attività produttive con danni economici e sociali per anni”.
Per il presidente della Liguria quindi nessuna marcia indietro. Le polemiche sono state alimentate da “una classe dirigente ipocrita, meschina, che la butta in gazzarra e non vuole vedere la realtà drammatica che abbiamo di fronte.”
Scuse che, è lecito immaginare, non placheranno le polemiche.